Vuoti normativi e vuoti cerebrali
Chicago Blog – 09/04/2010
Degli incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica penso tutto il male possibile. Perché sono antieconomici e producono una quantità risibile di energia, come dimostra il caso della Germania, sempre incredibilmente citato come esempio virtuoso, dove
le installazioni di nuovi moduli fotovoltaici nel solo anno 2009 sono costati ai consumatori oltre 10 miliardi di euro, e così sarà per il prossimo ventennio. E questo per immettere sulla rete elettrica lo 0,3% della domanda nazionale, praticamente nulla. Per tutti i pannelli installati prima, gli incentivi ammontano a oltre €30 miliardi
Rappresentano però, negli ultimi tempi, una valida alternativa ad una agricoltura sempre meno redditizia, e molti agricoltori stanno affittando o vendendo terreni alle tante società che installano pannelli fotovoltaici le quali, grazie al business degli incentivi, possono permettersi il lusso di fare offerte ben superiori ai valori di mercato dei terreni. E sono spesso i terreni più fertili ad essere interessati da queste installazioni, dato che, come si può immaginare, un impianto fotovoltaico deve, per funzionare in modo accettabile, essere posizionato su un terreno pianeggiante e ben esposto al sole. Questo non piace alla Coldiretti, che
segnala il rischio speculazioni sul fotovoltaico e invita gli amministratori comunali, provinciali e regionali a riflettere sull’impatto ambientale dei grandi impianti fotovoltaici che sottraggono terreno agricolo al settore primario e che non possono coesistere con le attivita’ agricole
e, invocando lo spauracchio del vuoto normativo, che sulla politica produce lo stesso effetto di un minimo di pressione atmosferica per le masse d’aria o di un mucchio di letame per le mosche, chiede che si intervenga per vietare l’installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli.
Ricapitolando: l’agricoltura è ai minimi termini, si regge solo sui sussidi e non può approfittare delle opportunità del mercato grazie al bando degli Ogm voluto e difeso da Coldiretti. Gli agricoltori cercano nuove opportunità dove possono, e le trovano spesso nel demenziale sistema di politiche green volute e difese da Coldiretti. Questo, in qualche caso, significa cambiare la destinazione d’uso di ettari di terreno che, di conseguenza, non riceveranno più i sussidi della Pac su cui Coldiretti mangia a quattro ganasce.
La risposta, ovviamente, non è quella di riconsiderare le cause di questa situazione e di rappresentare gli interessi reali delle aziende, cercando di rimuovere, ad esempio, il sistema di vincoli e incentivi che impongono agli agricoltori di cercare profitti in maniera innaturale. La soluzione, ovviamente, è un nuovo divieto, una nuova, ulteriore, insopportabile limitazione della libertà di ognuno di usare i propri terreni come meglio crede.
Un analisi dei costi/benefici per ciò che concerne il solare va fatta tenendo conto di tutto, non solo di un dato contabile, che non può tener conto di per se di quale sarà ad esempio il costo tra 10 anni della produzione di energia con mezzi convezionali diversi dal solare, ne della ricaduta tecnologica nell’incentivarne la produzione e quindi la ricerca oggi. Quale era la resa del solare 20 anni fa? Quale sara la resa del solare fra 20 anni grazie all’investimento fatto ora per incentivarne la produzione?
Scusami forse è troppo complesso….