Dicesi “porcata”…
La proposta di tassare gli accessi a internet per finanziare l’editoria in crisi è una porcata. Se i giornali non vendono abbastanza copie potrebbero porsi il problema di migliorare la loro offerta, adeguandola alle esigenze dei consumatori. Ma questa non è mai stata un’opzione per gli editori, dato che i giornali, non solo quelli di partito, vivono da sempre grazie ai soldi di chi non li legge. E a rendere ancora più puzzolente questa porcata è il fatto che si gabella la difesa di un ignobile privilegio per difesa del pluralismo. Come ha detto Oscar Giannino, che trova sempre le parole giuste,
Tassare il presente e il futuro per difendere un passato indifendibile non è solo sbagliato intellettualmente ed economicamente. Anche moralmente, è indegno. Propone come costo della libertà d’informazione ciò che è invece solo una taglia a favore di editori incapaci, di dipendenti privilegiati, e di improprie commistioni d’interessi