La Palamara inc.
L’Associazione Nazionale Magistrati scende (strano ma vero…) sul piede di guerra, a difesa dei pazzeschi privilegi di cui godono i magistrati. Secondo la Palamara inc. in questa finanziaria le retribuzioni dei giudici
vengono colpite tre volte: con il blocco dei meccanismi di progressione economica, con il blocco dell’adeguamento alla dinamica dei contratti pubblici e, addirittura, con un prelievo forzoso sugli stipendi. Sono interventi incostituzionali e palesemente punitivi nei confronti dei magistrati
Poi il tono si fa particolarmente comico e surreale, laddove si precisa che la progressione economica dei magistrati
non è un automatismo ma è vincolata a periodiche valutazioni di professionalità e l’adeguamento triennale rappresenta soltanto una modalità di allineamento, per giunta ex post, della retribuzione dei magistrati alla media degli aumenti già conseguiti dal personale pubblico contrattualizzato.
Niente male, per della gente che avanza in carriera solo per scatti di anzianità, tanto che la maggior parte dei giudici italiani ricopre un ruolo gerarchico (e percepisce di conseguenza uno stipendio) più elevato della mansione che ricopre. Poi, ed è il ritornello più insopportabile, si rivendica il privilegio come unica e sola garanzia di indipendenza:
la Corte Costituzionale ha ribadito che tale meccanismo rappresenta l’attuazione del precetto costituzionale dell’indipendenza dei magistrati, che va salvaguardato anche sotto il profilo economico, evitando, tra l’altro, che siano costretti a periodiche rivendicazioni nei confronti di altri poteri
La magistratura italiana è la più costosa dell’Europa continentale, e a fronte di tanto profluvio di risorse, la sua efficienza è classificata al livello di alcuni paesi dell’Africa nera. Peggio di Angola, Gabon e Guinea Bissau, ma appena meglio, va onestamente riconosciuto, della Repubblica Popolare del Congo, un paese, per dirla con le parole di Stefano Livadiotti,
amministrato fino a poco più di dieci anni fa da un signore, rigorosamente in stola di leopardo, di nome Mobutu Sese Seko Kuku Ngbendu Wa Za Banga, che nell’idioma del suo villaggio vuol dire “il gallo che non si lascia scappare nessuna gallina”
L’unico aspetto consolante è che se, come minaccia l’ANM, i giudici dovessero astenersi per protesta dal lavoro, molto probabilmente non se ne accorgerà nessuno.
Vorrei sapere di quali privilegi parli, perchè sono moglie di un magistrato e ti posso garantire che mio marito non ha nessun tipo di privilegio. Non puoi fare di tutta l’erba un fascio e prima di fare polemiche informati di come lavoro un magistrato in tribunale. Mio marito non conosce ne sabato ne domenica, lavora talvolta fino all’una di notte per scrivere sentenze, si porta il lavoro pure in ferie, nota che quando va in ferie la metà dei giorni viene usata per scrivere sentenze per non rimanere indietro. Andrà anche tre volte a settimana in tribunale ma ti posso garantire che quando è a casa la maggior parte del tempo lo usa per scrive. Abbiamo un mutuo della casa da pagare, la rata della macchina da pagare e paghiamo ogni tipo di retta scolastica dal cibo al trasporto nella fascia più alta. Nota mio marito mantiene me e tre figli piccoli, non ha nessun tipo di agevolazione, non prende uno straccio di detrazione per loro non ha nessuna agevolazione comunale e trattato come un ricco. Abbiamo dovuto fare dei sacrifici, non andiamo ormai da tempo in settimana bianca e tutto quello che abbiamo lo dobbiamo hai sacrifici dei suoi genitori. Per diventare magistrato ha dovuto studiare moltissimo e fare un esame difficilissimo e vede poi gli avvocati guadagnare 4 volte tanto quello che guadagna lui. Un magistrato diventa tale per vocazione e non per guadagno perchè allora sarebbe proprio scemo te lo garantisco………….
Cara Magda, mi dispiace se ti sei sentita offesa da quanto ho scritto. E’ assolutamente vero che ci sono magistrati che fanno degnamente il loro mestiere, ma penso che proprio loro siano le prime vittime di questo sitema: se i giudici avanzano in carriera solo per scatti di anzianità, e questo a me risulta essere un fatto, e senza che la loro professionalità e il loro valore incida in alcun modo sulle loro retribuzioni, sarà proprio un giudice come tuo marito a pagarne le conseguenze, dato che le sue qualità non possono essere distinte e premiate rispetto a chi invece interpreta la sua professione in altra, e più discutibile maniera.
Lo stato in cui versa la giustizia italiana è sotto gli occhi di chiunque abbia avuto la ventura di entrare in un tribunale, e se la responsabilità non ricade sui singoli magistrati, ricade però sugli organismi che la governano in totale autonomia, CSM e ANM su tutti.
Con amicizia
1)i magistrati applicano le leggi (prodotto della politica) maggiore e la confusionalità e pressapochismo delle leggi (fatte dai politici), maggiore sarà l’autonomia di interpretazione delle stesse e quindi il rischio che magistrati incompetenti facciano come gli pare.
2) se l’unico problema della giustizia italiana fosse la paga stratosferica dei magistrati, cavoli ma perchè non c’abbiamo pensato prima, bastava così poco?
2) non pensa che un sistema come il nostro sia in realtà funzionale a molti interessi? Se non funziona va certamente male per il poveraccio che si ritrova in causa per poche migliaia di euro, ma forse va meglio per chi c’ha milioni (o miliardi) di eurini in gioco e qualche condannuccia da svicolare?