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Uno spettro si aggira per l’UE…

17 giugno 2010

…ed è uno spettro essenzialmente stupido e, con i tempi che corrono e la mole di problemi sul tappeto, anche abbastanza sfaccendato. A farne le spese, stando soltanto alle notizie di oggi, potrebbe essere l’industria dolciaria e l’uso della risonanza magnetica nella ricerca e nelle procedure diagnostiche e terapeutihe. Nel primo caso il parlamento di Strasburgo si propone di limitare la pubblicità di prodotti come la Nutella, un po’ come avviene per le sigarette, dal contenuto nutrizionale non troppo sano, e di imporre particolari avvisi in etichetta.

Nel caso della risonanza magnetica, invece, la Direttiva sui campi elettromagnetici limita l’esposizione dei lavoratori a campi con frequenze da 0 a 300 GHz.

I limiti stabiliti sono basati su ben pochi dati sperimentali e sono così bassi che impedirebbero la ricerca sulla MRI, rallentando pesantemente lo sviluppo di ulteriori tecnologie di primaria importanza per molti pazienti che si trovano in situazioni che ne mettono a repentaglio la vita. Il rapporto raccomanda un’esenzione da quei limiti nel campo della clinica e della ricerca.

La Direttiva, che entrerà in vigore nell’aprile del 2012, pone limiti che impedirebbero l’utilizzazione delle apparecchiature anche in tutti i casi in cui il paziente necessita di assistenza durante l’esecuzione delle scansioni, come avviene per bambini, anziani e quanti sono in anestesia. Ciò impedirebbe l’uso delle tecniche di MRI nel corso di operazioni chirurgiche, come è previsto da nuove metodiche di intervento, che permettono di ottenere migliori informazioni di carattere clinico in tempo reale ed evitano il ricorso a radiazioni ionizzanti.

Lo spettro che si aggira per l’UE pretende che gli individui debbano essere protetti da loro stessi, che la libertà di scelta sia qualcosa che mette le persone in pericolo, e che uomini e donne debbano essere scoraggiati dall’esercizio della responsabilità individuale.

E gli effetti collaterali di questo modo di pensare sono disastrosi, dato che si sta sempre più diffondendo l’idea che tutto ciò che non è vietato (o su cui non c’è scritto “warning!”) sia sicuro.

Tutto ciò in attesa del libretto di istruzioni certificato che un giorno, (credo non troppo lontano) verrà allegato ad ogni nuovo nato comunitario.

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