Mozzarelle blu e dischi rotti
Coldiretti continua a chiedere norme più severe per riconoscere la provenienza dei prodotti, e soprattutto
l’obbligo di estendere al latte e a tutti i prodotti derivati l’indicazione in etichetta dell’origine per smascherare l’inganno del falso Made in Italy rischioso per la salute.
A forza di ripetere le stesse banalità come un disco rotto (di fronte a qualsiasi tipo di problema Coldiretti parla di etichette, solo etichette, nient’altro che etichette) si finisce facilmente col dire stupidaggini. A parte il fatto che un consumatore che ha bisogno di essere tutelato da una mozzarella blu merita di mangiarsela, qualsiasi cosa riporti l’etichetta, è bene sapere, come ci ricorda Roberto La Pira, che
per sapere dove è stata confezionata la mozzarella basta cercare sulla confezione il “marchio di identificazione UE”. Si tratta di un bollino di forma ovale, all’interno del quale è riportata la sigla del paese di produzione ( IT per Italia , DE per Germania, FR per Francia….) seguita da numeri e lettere. Questa sigla viene assegnata dalle autorità sanitarie ad ogni stabilimento di produzione e serve per consentire agli organi di controllo di risalire in poco tempo al produttore. Per sapere dove sono fatte le mozzarelle basta leggere la sigla sul bollino.
Tutto qui.
Trackbacks