C’è un buco nel secchio Geltrude, Geltrù…
…Cantilenava una noiosissima e infinita filastrocca per bambini, noiosa almeno quanto i ritornelli che sentiamo da decenni sul buco dell’ozono.
Il quale buco, apprendiamo da uno studio dell’Università di Leeds di cui parlava a gennaio un articolo su Le Scienze, si starebbe richiudendo. Buona notizia? Neanche per idea, perché secondo il suddetto studio, la conclusione del processo potrebbe avere effetti devastanti per il clima, accelerando (guardunpò) il riscaldamento del pianeta.
L’ozono antartico veniva considerato come uno delle principali minacce ambientali del pianeta, ma la scoperta di alcuni meccanismi di feedback prima non considerati ha mostrato che esso ha contribuito a proteggere la regione dal riscaldamento indotto dal biossido di carbonio negli ultimi due decenni […]. Poiché ora lo strato di ozono ha dimostrato di essere in fase di recupero, si ritiene che questo meccanismo di feedback possa diminuire la propria efficacia, o addirittura dare un contributo opposto, portando a un’accelerazione del riscaldamento dell’emisfero australe.
Mi chiedo se sono ancora in tempo per recuperare almeno il mio vecchio frigorifero, perché i soldi pubblici spesi in campagne e incentivi per affrontare quella che una decina di anni fa sembrava essere l’emergenza ambientale più in voga del momento, quelli penso che siano ormai definitivamente perduti…