Giochi di parole
Il caldo, come abbiamo avuto modo di osservare anche ieri, gioca brutti scherzi nelle torride redazioni dei giornali. Vediamo come si potrebbe raccontare lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile utilizzando (come ho fatto io, che non sono un addetto ai lavori) i dati di Terna.
La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è aumentata del 19,2% dal 2008 al 2009. In particolare l’idroelettrico, che contribuisce al fabbisogno energetico nazionale per il 21% di potenza installata e il 15% di energia erogata, è aumentato da 47.226,5 GWh a 53.442,7 GWh. A questo va aggiunto anche l’eolico e il solare fotovoltaico, che insieme hanno incrementato da 5.054,3 GWh a 7.219,3 GWh l’energia elettrica prodotta, e il contributo delle centrali a biomasse. In termini di potenza installata (che è cosa diversa dall’energia erogata, soprattutto nel caso di impianti solari fotovoltaici ed eolici, che sono fisiologicamente in standby per lunghi periodi), le rinnovabili in Italia sarebbero in grado di coprire da sole il fabbisogno elettrico domestico, che è di circa 69.000 GWh (il fabbisogno totale è di quasi 300.000 GWh).
Se però, come nel gioco del telefono senza fili, nella redazione di un autorevole quotidiano nazionale (peraltro abbondantemente recidivo) viene tolta qualche frasetta e qualche numero qua e là, il risultato può essere interessante:
La produzione complessiva da fonti rinnovabili nel 2009 è giunta a coprire l’intero (100,6%) consumo di energia elettrica delle famiglie italiane. Secondo l’ufficio studi della Confartigianato, nonostante la crisi che ha abbattuto la produzione ‘tradizionale’ dell’8,3%, la produzione ‘verde’ è salita: nel 2009 l’energia elettrica da fonti rinnovabili ha fatto segnare un più 19,2% rispetto al 2008, arrivando a un livello di produzione di 69.330 gigawattora (i consumi delle famiglie ammontano a 68.924 gigawattora). Nel 2008, la produzione ‘verde’ copriva fino all’85% dei consumi casalinghi.
Vabbè, mancano i dati sull’idroelettrico, poco male, mica si possono annoiare i lettori con tonnellate di cifre… La sostanza non cambia di molto. Giusto, ma, se dal capoverso successivo cominciamo a scrivere che:
Spetta alla Puglia il primato della maggior produzione di elettricità da solare, seguita da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte. Ed è sempre la Puglia la regione che lo scorso anno ha incrementato di più la produzione da impianti fotovoltaici, con 72 gigawattora in più, pari ad oltre un terzo dell’intera crescita (37,3%), seguita dalla Lombardia e dal Piemonte
e poi
il nostro Paese è il secondo mercato al mondo nel fotovoltaico con il 9,9% della potenza installata nell’anno, dietro alla Germania che da sola rappresenta il 51,6% del mercato mondiale
per concludere che
i 422 Mw del Centro-Nord sono pari al 5,7% del mercato mondiale; i 289 Mw installati del Sud corrispondono al 3,9% e sono pari alla potenza installata in Francia, Spagna e Portogallo messi insieme
Forse, se non si è troppo maliziosi, si potrebbe pensare che si vuol sovrapporre nell’immaginario dei lettori il dato complessivo della potenza installata delle fonti rinnovabili idroelettrico compreso (circa 69.000 GWh) a quello del solare fotovoltaico (676 GWh) che forse è l’unico, per ovvie ragioni, ad interessare l’ufficio studi di Confartigianato. Un bell’esempio di giornalismo senza se, senza ma, senza bavaglio e senza molte altre cose…
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