20-20-20+20% (in bolletta)
L’obbiettivo europeo di ridurre del 20% le emissioni di gas serra e di incrementare del 20% l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, il tutto entro il 2020, noto come “pacchetto 20-20-20”, potrebbe assumere, per il nostro paese, un ben diverso significato: secondo il presidente dell’autorità per l’energia Alessandro Ortis c’è il rischio di un aumento in bolletta del 20% da qui al 2020.
il costo delle incentivazioni per le rinnovabili (fonti assimilate CIP6 escluse) supererà i 3 miliardi di euro: quasi il 10% del costo annuale del sistema elettrico nel suo complesso. Considerando che l’energia incentivata è dell’ordine dei 20 miliardi di kWh, l’incentivo medio risulta pari a circa il doppio del valore dell’energia prodotta; così paghiamo l’energia incentivata 3 volte quella convenzionale.
Ortis, nella sua relazione annuale in Parlamento, ha proposto di rivedere il sistema delle incentivazioni e di spostare parte del peso delle stesse dalle bollette alla fiscalità generale,
garantendo quest’ultima criteri di progressività e proporzionalita’ piu’ adatti all’impegno sociale necessario per la tutela ambientale
In ogni caso, si tratta sempre di una politica demenziale i cui costi vengono caricati sulle spalle dei consumatori e/o dei contrinuenti.
(Da segnalare la risposta stizzita del presidente di Legambiente Zanchini che ha invitato Ortis a occuparsi “dei veri problemi”).
“(fonti assimilate CIP6 escluse)”, ne vogliamo parlare?