Ho seguito tutta la campagna fatta da piu’ di un anno dal Daily Telegraph sul IPCC, sul suo discusso direttore, e sulle vere e proprie distorsioni dei dati per farli apparire piu’ allarmanti.
Non mi pare che in Italia se ne sia parlato tanto, figurati un po’ se guardiamo come la stampa tratta il tema degli OGM, guai a toccare il riscaldamento globale!
In Italia l’unico giornale che ha dato sufficiente risalto al “climategate” e ha seguito regolarmente la vicenda è stato il Foglio, grazie soprattutto a Vietti e Stagnaro. Proprio Carlo Stagnaro, nel pezzo che ho linkato sopra, suggerisce una lettura della parabola dell’IPCC molto interessante, soprattutto sulla base di un intervista dello stesso Rajendra Pachauri che ammette come in realtà l’IPCC fosse un organismo al servizio della politica e non della scienza:
“we are an intergovernmental body and our strength and acceptability of what we produce is largely because we are owned by governments. If that was not the case, then we would be like any other scientific body that maybe producing first-rate reports but don’t see the light of the day because they don’t matter in policy-making. Now clearly, if it’s an inter-governmental body and we want governments’ ownership of what we produce, obviously they will give us guidance of what direction to follow, what are the questions they want answered”
beh spero che venti e passa anni di ricerche SCIENTIFICHE e il 95% (penso in realtà molto di più) degli articoli scientifici in accordo con la teoria del global warming non vengano dimenticati e sepolti da una serie di mail sequestrate e pubblicate (la cui corretta lettura risulta molto difficile perché scollegate dal loro contesto). La teoria del riscaldamento globale non è basata solo sui lavori dell’IPCC ma su migliaia di pubblicazioni scientifiche.
Applicando lo stesso criterio agli OGM potrei dire che le idee di Petrini e Capanna valgano quanto una pubblicazione scientifica sull’argomento finanziata dalla FAO. Secondo voi è così?
No, ovviamente non è così. Infatti qui non si tratta di mettere in discussione a priori la teoria del global warming antropico, teoria che come giustamente dici è supportata da molti e seri lavori scientifici, ma se la politica debba o meno tenere conto anche dell’incertezza che emerge da questi stessi lavori, e se debbano essere invece ignorati studi e pubblicazioni altrettanto seri che suggeriscono ipotesi diverse.
E se un’istituzione come l’IPCC sia ancora credibile proprio dopo quelle mail che non tolgono o aggiungono nulla alla scienza, ma che la dicono lunga sul modo in vengono veicolate le informazioni tra scienza e politica, e su come possono essere determinate policies che hanno conseguenze importanti sulla vita (e il portafogli) di ciascuno di noi.
@ ADRIANO GARLATO.
Scrive: il 95% (penso in realtà molto di più) sono in linea con il riscaldamento globale.
Ti risponde Albert Einstein:
“Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato.”
Quindi fossero il 100% non conta, la scienza non è “DEMOCRATICA” per quanto spesso politizzata.
E qui caro Garlato non è “SCIENZA” è solo frode.. intrallazzi e politica.
I “DATI” erano e sono tuttora CO.N.T.R.A.F.F.A.T.T.I :
Quello che dici è giusto, ma è anche importante che ci sia una trasparenza vera a riguardo di questi dati e questi studi, visto che l’IPCC chiama i governi mondiali a politiche che costeranno molte migliaia di miliardi nei vari anni, sottraendo risorse per altre politiche pure importanti.
Sulla trasparenza sono assolutamente d’accordo; l’impressione però è che tra gli affossatori, alcuni almeno, ci sia un pregiudizio “ideologico” alla teoria del global warming senza nessuna base scientifica.
Si può discutere se la riduzione della CO2 sia la scelta migliore o se invece convenga fare delle scelte di adattamento ad un processo che non riusciremo a controllare ma delle scelte si dovranno comunque fare ora o in futuro e saranno molto costose.
Ho seguito tutta la campagna fatta da piu’ di un anno dal Daily Telegraph sul IPCC, sul suo discusso direttore, e sulle vere e proprie distorsioni dei dati per farli apparire piu’ allarmanti.
Non mi pare che in Italia se ne sia parlato tanto, figurati un po’ se guardiamo come la stampa tratta il tema degli OGM, guai a toccare il riscaldamento globale!
avevamo segnalato anche noi la cosa.
http://biotecnologiebastabugie.blogspot.com/2010/09/lipcc-e-morto-lunga-vita-allipcc.html
Ora stiamo a vedere.
In Italia l’unico giornale che ha dato sufficiente risalto al “climategate” e ha seguito regolarmente la vicenda è stato il Foglio, grazie soprattutto a Vietti e Stagnaro. Proprio Carlo Stagnaro, nel pezzo che ho linkato sopra, suggerisce una lettura della parabola dell’IPCC molto interessante, soprattutto sulla base di un intervista dello stesso Rajendra Pachauri che ammette come in realtà l’IPCC fosse un organismo al servizio della politica e non della scienza:
“we are an intergovernmental body and our strength and acceptability of what we produce is largely because we are owned by governments. If that was not the case, then we would be like any other scientific body that maybe producing first-rate reports but don’t see the light of the day because they don’t matter in policy-making. Now clearly, if it’s an inter-governmental body and we want governments’ ownership of what we produce, obviously they will give us guidance of what direction to follow, what are the questions they want answered”
beh spero che venti e passa anni di ricerche SCIENTIFICHE e il 95% (penso in realtà molto di più) degli articoli scientifici in accordo con la teoria del global warming non vengano dimenticati e sepolti da una serie di mail sequestrate e pubblicate (la cui corretta lettura risulta molto difficile perché scollegate dal loro contesto). La teoria del riscaldamento globale non è basata solo sui lavori dell’IPCC ma su migliaia di pubblicazioni scientifiche.
Applicando lo stesso criterio agli OGM potrei dire che le idee di Petrini e Capanna valgano quanto una pubblicazione scientifica sull’argomento finanziata dalla FAO. Secondo voi è così?
No, ovviamente non è così. Infatti qui non si tratta di mettere in discussione a priori la teoria del global warming antropico, teoria che come giustamente dici è supportata da molti e seri lavori scientifici, ma se la politica debba o meno tenere conto anche dell’incertezza che emerge da questi stessi lavori, e se debbano essere invece ignorati studi e pubblicazioni altrettanto seri che suggeriscono ipotesi diverse.
E se un’istituzione come l’IPCC sia ancora credibile proprio dopo quelle mail che non tolgono o aggiungono nulla alla scienza, ma che la dicono lunga sul modo in vengono veicolate le informazioni tra scienza e politica, e su come possono essere determinate policies che hanno conseguenze importanti sulla vita (e il portafogli) di ciascuno di noi.
@ ADRIANO GARLATO.
Scrive: il 95% (penso in realtà molto di più) sono in linea con il riscaldamento globale.
Ti risponde Albert Einstein:
“Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato.”
Quindi fossero il 100% non conta, la scienza non è “DEMOCRATICA” per quanto spesso politizzata.
E qui caro Garlato non è “SCIENZA” è solo frode.. intrallazzi e politica.
I “DATI” erano e sono tuttora CO.N.T.R.A.F.F.A.T.T.I :
http://www.wikio.it/article/noaa-spesso-erroneamente-scritto-nooa-truffa-206187581
La temperatura media globale non subisce incrementi significativi dal 1995.
Per stessa ammissione di uno dei padri di questa climatica-idiozia.
Idiozia che nasconde una “TRUFFA” ? :
http://www.inganno-ambientalista.it/content/view/181/2/
Il 95% dei ricercatori (..anche molto di più..) dovrebbe VERGOGNARSI.. !
Ed andare a zappare, (a mio modesto avviso) invece di adeguarsi per facili finanziamenti e tavoli di lavoro sul “NULLA COSMICO”!
Basta ceercare e trovare questo “riscaldamento” collegato dalle api agli orsi, dalle foreste ai gerani..
BASTA!
E’ venuto il momento di chiarire questi intrallazzi.
La “gente” è stanca di bugie, girotondi e TRUFFE!
Piero Iannelli
Quello che dici è giusto, ma è anche importante che ci sia una trasparenza vera a riguardo di questi dati e questi studi, visto che l’IPCC chiama i governi mondiali a politiche che costeranno molte migliaia di miliardi nei vari anni, sottraendo risorse per altre politiche pure importanti.
Sulla trasparenza sono assolutamente d’accordo; l’impressione però è che tra gli affossatori, alcuni almeno, ci sia un pregiudizio “ideologico” alla teoria del global warming senza nessuna base scientifica.
Si può discutere se la riduzione della CO2 sia la scelta migliore o se invece convenga fare delle scelte di adattamento ad un processo che non riusciremo a controllare ma delle scelte si dovranno comunque fare ora o in futuro e saranno molto costose.