Incentivi alla rottamazione: ci risiamo
Alla vigilia di EIMA international 2010 i dati sulle immatricolazioni delle macchine agricole viaggiano ancora al ribasso. Sembra che le trattrici segnino nel periodo gennaio-settembre una flessione del 16,1% rispetto allo stesso periodo 2009, le mietitrebbiatrici del 17%, le motoagricole del 10,4% e i rimorchi del 2,8%. Sembra che gli incentivi governativi alla rottamazione siano risultati insufficienti (20 milioni di euro per macchine agricole e movimento terra), mentre i ritardi nello smaltimento delle pratiche dei Piani di Sviluppo Rurale, che offrono contributi in conto capitale per gli investimenti delle aziende agricole, stiano facendo il resto.
E che dire del fatto che tutti questi meccanismi di incentivazione hanno fatto secco il mercato dell’usato, mettendo conseguentemente in crisi il mercato di sostituzione (non tutto il parco macchine è da rottamare, e se uno acquista una macchina nuova dovrebbe poter dar via la vecchia a un prezzo decente)? Che dire del fatto che stimolando gli agricoltori a fare investimenti che altrimenti non avrebbero fatto, ad anticiparli o a posticiparli inseguendo il calendario dei contributi, si creano distorsioni nel mercato delle macchine agricole e i primi a pagarne le spese sono gli stessi produttori?
Il meccanismo è lo stesso del mercato dell’auto, con il crollo delle immatricolazioni che segue il boom del periodo degli incentivi: i consumatori anticipano la domanda, che poi ovviamente crolla. Ed è sempre la stessa anche la ricetta: spargere il panico diffondendo dati apparentemente allarmanti ma che rientrano, in realtà, nell’ordine naturale delle cose, per continuare a elemosinare nuovi incentivi.
E il giochetto funziona sempre, a quanto pare: infatti il ministro Paolo Romani ha firmato proprio oggi il decreto che sblocca 110 milioni di euro per gli incentivi alla rottamazione in diversi settori, tra cui quello delle macchine agricole.