Problem solvers
Nel dibattito sugli Ogm, buoni ultimi, non mancavano che loro, i dottori agronomi e forestali, riuniti in questi giorni nel congresso della loro corporazione. E la soluzione proposta è che non si può trovare nessuna soluzione senza tener conto del loro parere. E chi volesse tener conto del loro parere dovrà aspettare gli esiti dei lavori di un’apposita commissione tecnico-scientifica che avranno la bontà di istituire per “affrontare il tema degli Ogm dal punto di vista della correttezza scientifica e professionale”. Professionale?
L’iniziativa avrebbe “l’unico obiettivo di stabilire, come dottori agronomi e dottori forestali, una linea scientificamente corretta, stabilire regole deontologiche e un metodo comune validi per tutti i colleghi impegnati attivamente in questo settore”. Regole deontologiche? Metodo valido per tutti i colleghi? Ma che c’entra? Vabbé, chiariranno. Intanto, sembra che il primo a non prenderli troppo sul serio sia stato il ministro Galan, che ai loro lavori non ha presenziato, scatenando le ire dei convenuti: presumevano “che solo il suddetto convegno sarebbe servito a farmi comprendere qualcosa di più e di meglio sugli Ogm” ha ironizzato il ministro.
Intanto, con buona pace della corporazione dei dottori agronomi e forestali, l’innovazione scientifica e tecnologica va avanti per la sua strada, e il mondo pure, e presumibilmente non si fermerà ad attendere i risultati dei lavori della commissione.