Who gets what, and why. Tutti i numeri della PAC
1.817 milardi di euro, per 20.838.172 beneficiari: sono i numeri della Politica Agricola Comune, disponibili sul sito farmsubsidy.org. Un immenso database nel quale è possibile scorrere le liste che, paese per paese, regione per regione, azienda per azienda, contengono l’ammontare che ogni singolo beneficiario della PAC ha ricevuto negli ultimi anni. Questa, per esempio, è la top list italiana.
Sembra essere uno strumento utile, ispirato al suo omologo statunitense, anche se la gestione dei dati è abbastanza complessa per farsi un’idea realistica della distribuzione dei pagamenti, tra zuccherifici, industrie, esportatori, banche, case reali e gente comune. Esiste però un’applicazione, decisamente da perfezionare, che consente di creare una propria lista personale di beneficiari da seguire, e che potrebbe essere utile, più che per soddisfare morbose curiosità, per suddividere con efficacia le categorie interessate. Il problema sta, più che altro, nella difficoltà che i gestori del sito hanno incontrato per reperire i dati, che sono pubblici ma devono essere messi a disposizione dai singoli paesi, secondo i loro tempi e le loro modalità. Proprio per questo una delle liste più interessanti è il Transparency Index, in cui (chi l’avrebbe mai detto?) l’Italia fa la sua porca figura piazzandosi al terzultimo posto.
Non state a perder tempo per cercare le cifre della mia azienda, non è un’operazione semplice. Io ci ho messo un po’ a trovarle, e devo dire che corrispondono alla realtà: la mia scheda personale è questa qui.
come si fa a trovarsi? io ho provato col tuo nome ma non viene fuori il dato
No, la ricerca non funziona. Io ho fatto il giro lungo: Italia – Lazio – Viterbo, e ho cominciato a scorrere la lista. Se cominci dall’inizio ti dovresti ritrovare abbastanza presto, in genere ci sono alcune pagine di paperoni e poi inizia la gente normale, mentre alla fine ci sono centinaia di pagine di beneficiari che riscuotono zero. Però ogni tanto il sito si incanta, credo che ci dovranno lavorare un po’… 🙂