1000 parole
12 gennaio 2011
… oppure un immagine così, molto più efficace:
se non fosse abbastanza chiaro, il grafico mette in relazione il livello di spesa pubblica con la crescita economica: più spendi, meno cresci. Chi l’avrebbe mai detto? Da openeurope.org.uk (PDF)
5 commenti
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Tipico esempio di (errata) interpretazione causale di una semplice correlazione.
Perché non fornirci dunque l’interpretazione corretta? Si possono usare anche più di mille parole!
🙂
Quello che si vede è una correlazione inversa fra la spesa pubblica e crescita annua. Una possibile interpretazione è quella di una dipendenza diretta della seconda dalla prima, come dici tu. Un’altra è la dipendenza della prima dalla seconda. Chi l’avrebbe mai detto che la percentuale di spesa pubblica dipendesse inversamente dalla crescita? Forse chi cresce meno cerca di stimolare la crescita con investimenti? La terza possibilità è che siano entrambi variabili dipendenti che si ‘muovono’ in sincrono, magari in fuzione, fra le altre cose, del grado di avanzamento tecnologico del paese.
Ovviamente quale sia l’interpretazione corretta non lo possiamo sapere. Scusa la tediosità.
nessuna tediosità, figurati. Il tuo ragionamento non fa una piega, salvo per il fatto che nel primo commento dici che la prima interpretazione è errata, mentre nel secondo la fai rientrare tra le opzioni possibili dicendo che non si può sapere quale delle tre sia quella giusta.
Riassumendo, la mia interpretazione, un po’ ideologica, sempliciotta e ridotta all’osso è che una maggiore spesa pubblica, alimentata evidentemente da una maggiore pressione fiscale e destinata, altrettanto evidentemente, ad alimentare inefficienze nella pubblica amministrazione ed interventi inefficienti nel lungo periodo nel mercato finiscono per mortificare l’iniziativa economica privata e quindi la crescita.
Poi, è vero che un paese più evoluto ha un gettito maggiore, una spesa maggiore e un gap di crescita minore da colmare. Ma non mi sembra in contraddizione col fatto che la riduzione della spesa, rispetto al bilancio di cui si dispone, tenda a liberare energie e quindi a favorire la crescita economica.
Penso che la chiave di lettura stia nella legenda. Non e’ chiarissimo, ma imagino che le unita’ di analisi che stanno alla base dei numeri del grafico dovrebbero essere le nazioni OECD in ogni anno dal 1960 al 1996.
Se cosi’ e’, quindi, la prima barra ci dice che le nazioni che hanno avuto una spesa pubblica/pil minore del 25% dal 1960 al 1996, hanno avuto in media una crescita del 6.6%, e cosi via (negli stessi anni in cui hanno avuto la spesa pubblica miore del 25%).
Sempre se cosi’ e’, e’ facile notare come la crescita era molto forte negli anni 60, perche’ si partiva dal basso, e piu’ avanzava il tempo piu’ la crescita dimuniva e piu’ la spesa pubblica aumentava.
Non so se mi sono spiegato bene.
Comunque, l’idea che la spesa pubblica deprima la crescita economica ha senso, solo che questo grafico non mi sembra il modo migliore per esprimerlo.