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L’Europa cambia marcia sugli OGM. E comincia bacchettando l’Italia

28 febbraio 2011

Libertiamo – 28/02/2011

E’ probabile che la pubblicazione dell’ultimo rapporto dell’ISAAA sulla diffusione delle colture transgeniche nel mondo abbia destato qualche preoccupazione a Bruxelles. Secondo questo rapporto l’impiego di OGM cresce significativamente (nell’ordine di un incremento complessivo di circa il 10%)  pressoché ovunque tranne che in Europa, dove si registra un calo di circa il 3%.

Al di là delle polemiche da ballatoio e delle interpretazioni strumentali che i principali media hanno offerto sulla questione, provando a far credere che il dato europeo significasse un insuccesso delle biotecnologie in sé, i numeri evidenziano con chiarezza il fatto che gli OGM hanno successo dove viene lasciata agli agricoltori la libertà di scegliere, mentre nel vecchio continente i veti incrociati, le politiche protezionistiche e l’ostilità preconcetta verso le biotecnologie rischiano di farci perdere l’unico treno in grado di rimettere l’agricoltura europea sui binari della competitività.

E questo sarebbe particolarmente grave in un momento come questo, in cui l’aumento della domanda globale di cibo ha riportato in alto i prezzi delle principali commodities agricole, e in cui l’unica alternativa è tra ricominciare a produrre come si deve o portarsi a casa solo gli effetti negativi del fenomeno, a cominciare dall’inflazione. E’ infatti proprio di questi giorni la pubblicazione di un rapporto che mostra come nel 2010 le esportazioni agroalimentari USA, in particolare verso la Cina, abbiano raggiunto il livello più alto di tutti i tempi.

Da una parte l’azione dell’UE può limitarsi alla regolazione dei flussi di materie prime in entrata e in uscita: pochi giorni fa è stata accolta la proposta di consentire, nei mangimi animali di provenienza extraeuropea, la presenza di tracce di materiale geneticamente modificato ufficialmente ancora non autorizzato. Questa decisione, sebbene possa sembrare un’apertura piuttosto timida, avrà probabilmente effetti significativi alle nostre frontiere, dove finora veniva bloccata la maggior parte della soia e del mais in entrata proveniente dai grandi paesi esportatori, a causa della sostanziale impossibilità di impedire la presenza di tracce, sia pur minime, di OGM.

E indica con chiarezza una presa d’atto: in Europa non si produce quanto si potrebbe, e se finora la pressione più pesante è stata sostenuta dagli allevatori, che dipendono dalle importazioni di mais e soia, non è escluso che con il passare del tempo gli effetti di questa situazione possa finire per gravare sulle spalle (e sul portafogli) di tutti i consumatori.

Ed è in quest’ottica che va probabilmente letta la dura lettera che la Commissione Europea ha fatto recapitare, tramite l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, alle nostre autorità pubbliche, nella quale si esorta con decisione il nostro paese a smetterla di tirarla per le lunghe, e in cui si ricorda che, al di là delle proposte in discussione sulla possibilità di consentire ai singoli stati di autorizzare o meno la coltivazione di OGM, le norme attualmente in vigore sono chiare, non è detto affatto che vengano modificate e vanno applicate così come sono:

la Commissione invita l’Italia ad adottare quanto prima adeguate misure di coesistenza in linea con la raccomandazione summenzionata al fine di dare piena applicazione alla legislazione UE in tema di OGM, la quale, fintanto che la direttiva 2001/18/CE non sarà modificata a tale effetto, non consente agli Stati membri di vietare la coltivazione di OGM per motivi diversi dal sussistere di un grave rischio per la salute o l’ambiente

esprimendo al tempo stesso risentimento per il fatto che proprio in assenza di tali linee guida per la coesistenza di colture OGM, convenzionali e bio, che la Conferenza Stato Regioni si ostina a non voler redigere, ovvero a causa di una grave inadempienza delle autorità pubbliche italiane, un tribunale di Pordenone abbia intimato la distruzione di un campo di mais geneticamente modificato regolarmente autorizzato in Europa e comminato un’ammenda al proprietario del terreno.

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11 commenti leave one →
  1. bacillus permalink
    28 febbraio 2011 11:46

    Accidenti, questa è davvero una notizia mica da ridere. In Commissione Europea cominciano, (in grave ritardo), ad essere preoccupati. Meno male. Si comincia veramente a vedere qualche spiraglio.
    Grazie Giordano.

  2. alberto Guidorzi permalink
    28 febbraio 2011 12:02

    La Confagricoltura, che dice di essere favorevole all’uso delle piante GM in agricoltura e che bacchetta altri dicendo che l’adozione deve venire nella legalità, non ha dei consulenti legali?

    Faccia allora studiare lo stato della legislazione europea e italiana e vedrà che il parere sarà sicuramente che in Italia la legge non è uguale per tutti, anzi nulla osta alla coltivazione del mais MON 810 da parte di un coltivatore italiano (è sufficiente che rispetti le coltivazioni dei vicini per non incorrere in richieste di danni).

    Non mi si venga a dire che in Francia fanno lo stesso, perche loro nell’impedire la coltivazione di PGM sono nella legalita (anche se non condivisibile), in quanto hanno chiesto la Clausola di Salvaguardia. Noi non abbiamo neppure chiesto quella e dei Ministri dell’agricoltotura si fanno un baffo delle leggi che non fanno al loro scopo.

    Se prima si diceva che far valere un proprio diritto per poi non riuscire a piazzare il prodotto è una soddisfazione magra, Ebbene ora non vi è più questo pericolo: i tanti impianti a biogas sono li a braccia aperte ad accogliere fornitori. Perchè non vi ponete alla testa dei vostri associati e li tutelate nella loro azione?

    L’accusa a Confagricoltura di esser una “confraternità d’ignavi” l’ho già lanciata altre volte, torno a ribadirla, sperando in una reazione non ancora pervenuta.

    Un’associazione di categoria se non s’incarica di queste cose, di che cosa vuole occuparsi, solo di lucrare nel riempire scartoffie e di suggerire per la complicazione e non per la semplificazione degli adempimenti degli agricoltori al fine di rendere impossibile il “fai da te” ai suoi associati?

    Non venitemi a dire che voi siete meglio di Cia e Colfdiretti (di cui i coltivatori dovrebbero sbarazzarsene perche sono lettteralmente imbrogliati), perchè al limite sono più coerenti loro di voi, loro almento per quel che credono (sbagliando) lottano.

  3. 28 febbraio 2011 12:14

    Alberto, non posso non darti ragione, anche se con rammarico.

  4. bacillus permalink
    28 febbraio 2011 14:06

    Alberto, per come hanno ridotto l’agricoltura italiana negli anni, tutti con le rispettive responsabilità, c’è poco da sperare nelle storiche organizzazioni di categoria. Sono carrozzoni impressionanti nel giurassico che stanno vivendo le ultime fasi del loro cretacico… certo i tempi sono geologici, quindi è meglio guardare a nuovi fenomeni di speciazione. 🙂

    Boh, secondo me assisteremo ad una sorta di “effetto Lula”. Fra un po’ tutti diranno “è l’Europa che ce lo impone” e così se ne laveranno le mani senza assumersi nessuna responsabilità e dimenticando in fretta il passato.

    Non sarà un bel vedere…

  5. bacillus permalink
    28 febbraio 2011 14:08

    …manca il verbo “nati” tra “impressionanti” e “nel giurassico”, accidenti.

  6. 28 febbraio 2011 17:07

    Hai testo completo della lettera o un link ufficiale. E’ una vera bomba che meriterebbe ampia diffusione!

  7. 28 febbraio 2011 20:03

    ho appena fatto un update aggiungendo il link alla lettera originale

  8. bacillus permalink
    1 marzo 2011 01:00

    …ah, che bella la foto del post, Giordano. Quella straordinaria tecnologia di irrigazione, si vede l’acqua cadere in modo virtuoso, la coltura che esprime un verde gioioso e generoso…. il sole che infila i suoi raggi ed ecco apparire un arcobaleno dedicato alla causa. 🙂
    Beh, se Dio esiste, qui c’è! 😉

  9. luciano permalink
    1 marzo 2011 08:58

    Volevo solo ricordare che quell’agricoltore di cui si fa cenno e a cui è stato distrutto il raccolto ,da parte di una squadra di “ambietalsti” si tratta di Giorgio Fidenato che ha anche provveduto a sporgere denuncia e che andrebbe anche sostenuto per il grande lavoro che sta facendo,propio in contrasto a questo non prendere posizione da parte dello “Stato” sul tema OGM.

  10. 1 marzo 2011 11:54

    Luciano, conosciamo perfettamente Giorgio e la sua battaglia, e gode di tuto il nostro sostegno e la nostra amicizia.

    https://lavalledelsiele.com/2011/01/03/giorgio-fidenato-e-luomo-del-2010/

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  1. Pronti a tutto « La Valle del Siele

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