Non passa lo straniero!
Un articolo del Sole 24Ore ci segnala che l’Italia, assieme alla Francia, si sarebbe posta alla guida della crociata contro la liberalizzazione dei diritti di reimpianto dei vigneti prevista per il 2015. Sarebbe davvero una posizione curiosa da parte del governo che vorrebbe riscrivere l’art. 41 della costituzione, quella di voler insistere con un regime che impone a chi vuole piantare un vigneto sul proprio terreno l’acquisto del “diritto” di farlo.
Per ora non si registrano posizioni ufficiali da parte di Giancarlo Galan, ministro ormai da tempo senza favella e, ormai appare sempre più chiaro, di fatto anche senza poltrona, quindi a parlare per l’Italia sarebbero solo le corporazioni dei produttori e il PD (che non resta mai insensibile di fronte a sirene del genere), che sposano con entusiasmo la posizione del presidente francese Sarkozy il quale già alcune settimane fa era partito personalmente lancia in resta contro liberalizzazioni, deregulation, arrivano gli stranieri oddiomiocomefaremo.
Al momento si prevede che il regime delle “quote” resterà in vigore nell’UE fino al 2015, fatte salve le proroghe che ogni Stato membro potrà ammettere fino al 2018. Poi (orrore!) bisognerà cominciare a confrontarsi con la concorrenza, magari quella extraeuropea, che finora si è dimostrata capace di fare vini di qualità e a prezzi accessibili anche senza licenze e certificazioni pubbliche. E magari di investire (finalmente) capitali sui terreni vocati come quelli italiani, sui quali finora sono stati sciaguratamente impediti gli impianti per proteggere il portafogli dei nostri rentiers viticoltori.
Tra i quali, e personalmente la giudico un’ottima notizia, si sta comprensibilmente spargendo il panico. Staremo a vedere.