Pronti a tutto
Continua a ritmi serrati il botta e risposta tra le regioni italiane e la realtà.
Mentre in Europa sta cadendo la clausola di salvaguardia che ha finora consentito alla Francia di vietare le coltivazioni OGM sul suo territorio, con il prevedibile effetto domino che tutto questo comporterà, le nostre regioni continuano a stilare leggi anti OGM in totale contrasto con il diritto comunitario e con il buon senso. Dopo il Friuli, che l’ha appena approvata, e la Lombardia, della quale abbiamo già parlato, si muovono Toscana, Marche e il solito Veneto del solito Zaia. Felice eccezione la Valle d’Aosta, dove sembrano aver capito che l’aria in Europa sta cambiando e che conviene, prima di legiferare, dare un’occhiatina al quadro normativo di riferimento.
Nel frattempo al ministero dell’agricoltura c’è stato il cambio della guardia, all’insegna del protezionismo e del corporativismo autarchico: se l’ultima dichiarazione di Giancarlo Galan era stata di netta contrarietà alla liberalizzazione dei diritti di reimpianto dei vigneti (“Più ancora di Francia e Germania faremo sentire la nostra voce”), la prima di Saverio Romano è stata in difesa dell’italianità di Parmalat, in nome della quale il neoministro si è detto “pronto a fare di tutto“. Tiremm’ innanz…
@ Giordano
Perchè, visto contesto politico in cui il nuovo ministro dell’agricoltura è stato nominato, pretendevi che nominassero un novello Marcora? Io resto sempre dell’idea che l’unico che può fare il Ministro dell’Agricoltura e De Castro, ma bisognerebbe almeno dargli 10 anni di tempo per riaggiustare qualcosa di quanto è arretrato e detriorato. Galan come ha visto uno spiraglie se n’è fuggito, mica è fesso!
del ministero dell’agricoltura penso che potremmo tranquillamente fare a meno, ma le regioni dovrebbero essere responsabili loro, in solido, delle loro azioni.