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Acqua e sale

8 aprile 2011

Mentre dalle nostre parti non si riesce a fare a meno di evocare danni virtuali, nelle pianure costiere del Giappone orientale si calcolano i danni reali, e si cominciano a contare gli anni che ci vorranno per riportare tutto alla normalità.

I terreni agricoli e le risaie sono coperti da una quantità incredibile di detriti, e spesso le attrezzature che servirebbero agli agricoltori per rimuoverle sono state anch’esse rese inutilizzabili dal passaggio dello tsunami.

Ma il problema maggiore è rappresentato dal sale: l’acqua marina ha invaso l’entroterra per chilometri, e il riso è una coltura particolarmente sensibile alle variazioni di salinità del suolo. Per riportare le cose alla normalità sarebbe necessario allagare ripetutamente le risaie con acqua dolce, ma anche gli impianti di irrigazione al momento sono seriamente danneggiati. Potrebbero essere necessari degli anni.

In occasione dello Tsunami del 2004 in Indonesia si è dovuto affrontare lo stesso problema, e in qualche caso, per fortuna, i fatti hanno smentito le previsioni degli addetti ai lavori, e molti terreni sono ritornati ad essere coltivabili già dall’anno successivo. Tutto dipende dalla quantità d’acqua che ha invaso una data regione rispetto ad un’altra, e soprattutto dal modo e dalla velocità con cui è avvenuto il deflusso.

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3 commenti leave one →
  1. baron litron permalink
    8 aprile 2011 11:52

    finalmente qualcuno che si accorge dei VERI problemi che dovranno affrontare quei poveracci…. oltre che col sale nel terreno dovranno fare i conti anche con tutta la rumenta che l’ondata ha trascinato dalla costa verso l’interno e ritrascinato per un po’ ritirandosi (benzina, solventi, vernici, ammoniaca, qualsiasi roba contenuta negli n-mila serbatoi strappati dalle città costiere e sparpagliati per le campagne)

    di buono c’è che in Giappone piove moltissimo, di male c’è che il terremoto in alcune zone ha fatto sprofondare il terreno, e che quindi l’acqua fatica a scolare in mare. sarà dura però rimettere le cose a posto, e dire che era una delle zone di produzione del miglio riso giapponese…..

  2. bacillus permalink
    8 aprile 2011 21:24

    Senza voler sottovalutare i diversi problemi… lo Iodio 131 se ne va in tre mesi. Il sale, il gasolio e tutti gli altri possibili inquinanti dispersi per kmq quando se ne andranno?

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  1. Urlografia 37: Nucleare 3 | rapace solone

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