Eschy, la soia e il traduttore automatico di Google
Qualcuno può far sapere alle redazioni scientifiche (scusate l’eufemismo) dei nostri giornali che l’espressione inglese “bean sprouts“, nonostante in qualche contesto venga tradotta da Google come “germogli di soia” in realtà significa più genericamente “germogli di legumi“?
Che una neanche troppo attenta lettura degli articoli della stampa straniera sull’argomento lascia facilmente intuire che l’azienda della Bassa Sassonia posta sotto osservazione dalle autorità sanitarie tedesche produce infatti germogli di diversi tipi di legumi, non solo di soia?
Che una cosa sono i germogli di soia (vigna radiata), un’altra cosa è la soia (glycine max)?
Che il fatto che la maggior parte della carta che viene imbrattata nelle suddette redazioni venga pagata dai contribuenti italiani attraverso i lauti sussidi pubblici che la stampa percepisce non autorizza a scriverci sopra tonnellate di idiozie?
ps. meno male che Dario c’è.
Ne segnalo una anche io.
Repubblica edizione nazionale cartacea (acquistata, purtroppo), prima pagina, giorno 3 giugno 2011 (i giorni del cetriolo per intenderci, la soia non era ancora presa in considerazione):
“Mosca blocca le importazioni di legumi”
In realtà, le agenzie giorno 2 giugno, riportavano che Mosca avesse bandito l’import di verdura ed ortaggi freschi.
In Francese verdure si dice legumes, quindi sospetto che il titolo sia stato preso frettolosamente da un giornale francese.
E’ probabile. I taduttori automatici sembrano essere l’innovazione tecnologica più gettonata nelle redazioni… Tra l’altro, a proposito del blocco russo sugli ortaggi europei, segnalo un interessante articolo del WSJ:
http://blogs.wsj.com/emergingeurope/2011/06/03/grain-then-cucumbers-%E2%80%93-russia-out-of-luck-battling-inflation/
Traduttore umano ignorante, però in questo caso. Il traduttore automatico non farebbe questo tipo di errore.
Appena ho un pò di tempo. proverò a giocare con i grafici del Guardian. Sembrano interessanti.