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Fuochi d’artificio in laguna

16 giugno 2011

3, 15, 80 è il terno secco da giocare sulla ruota di Venezia, dove all’indomani del referendum Coldiretti ha tenuto un incontro per sentenziare che

dalle campagne italiane è possibile ottenere nei prossimi dieci anni energia rinnovabile in grado di sostituire tre centrali nucleari con il diretto coinvolgimento delle imprese agricole e senza causare danni al territorio

Nientemeno. Come? Dalla letteratura disponibile non è dato sapere, lo studio che condurrebbe a siffatte conclusioni, presentato a Venezia, sul sito di Coldiretti non c’è, e quel che se ne cava dai comunicati è un guazzabuglio di cifre arruffate e citazioni di Jeremy Rifkin (sì, proprio lui). Ma che importa? Intanto basta tornare a chiedere un po’ di incentivi per il settore, che non si sa mai:

è vitale che i decreti attuativi della recente riforma del settore rinnovabili vengano emanati con sollecitudine, superando quelli che sino ad oggi sono stati i fattori limitanti di uno sviluppo sostenibile ed equilibrato delle rinnovabili sul territorio nazionale

Ed è una proposta difficile da rifiutare, di fronte alla prospettiva di vedere sbocciare dai campi italiani l’equivalente (sic) di 15,80 milioni di tonnellate di petrolio. All’incontro non poteva mancare il governatore Zaia, che quando c’è da dare i numeri non è il tipo da tirarsi indietro, ed ha ricordato alla platea che  “la Germania ha deciso che per il 2020 l’80 per cento della sua energia dovrà venire da fonti rinnovabili” prima di lanciarsi in una definizione di “democrazia energetica” sulla quale sarebbe più decoroso sorvolare (“si obblighi l’uso di pannelli solari di ultima generazione piuttosto che tegole“). E per carità non ditegli che la Merkel si è appena impegnata a costruire impianti a gas e a carbone per 20 gigawatt proprio entro il 2020 per compensare la dismissione delle centrali nucleari.

Nel frattempo, il presidente di Coldiretti Marini non ha perso l’occasione di tirare in ballo gli OGM:

sulle applicazioni scientifiche che potenzialmente possono arrecare danni planetari, irreversibili e irrisolvibili, come il nucleare e gli OGM, i cittadini hanno il diritto e il dovere di potere decidere se e come ciò che la scienza propone debba essere applicato.

La Terra è piatta, ovviamente. Lo dice la gente.

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  1. baron litron permalink
    16 giugno 2011 18:31

    interessante…. se consideriamo che 1t biomassa = 0,43 tep, per arrivare 15,8 Mtep occorerebbono la bellezza di….36,66Mt di biomassa…. 36 milioni di tonnellate, con una produzione agricola totale di 36 Mt circa (dati wikipedia, tra meliga, soia, riso, barbabietola e grano non si arriva a 24 Mt, ne aggiungamo altri 10Mt tra frutta e ortaggi?) significa che dovremmo convertire in biomassa l’intera produzione agricola nazionale, per produrre meno del 10% del fabbisogno energetico…. niente da dire, davvero un buon affare sarebbe…..

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