Il comitato interministeriale
Ho sempre pensato che pochi lavori siano più belli dell’assaggiatore per le guide sui ristoranti. Non l’assaggiatore delle guide serie, che girano in incognito, e che per questo rischiano anche di prendere qualche fregatura. Se invece ci si fa annunciare, il ristoratore dà il meglio di sé e il pranzo, oltre ai viaggi e agli alberghi, li paga la redazione. Se ne è accorta la coppia di “responsabili” finiti al ministero delle Politiche Agricole, il ministro Saverio Romano e il suo consulente personale Antonio Razzi. Dal Corriere della Sera di oggi, in un illuminante articolo di Sergio Rizzo sulla lievitazione dei costi della politica:
siccome il deputato ex dipietrista è stato eletto all’estero ed è fissato con la tutela della cucina italiana, poche ore prima di andarsene per lasciare il posto a Romano l’ex ministro Giancarlo Galan gli ha firmato un decreto che istituisce «l’elenco dei ristoratori italiani all’estero». Prevede una targa con la scritta «Ottimo – ristorante di qualità» da mettere sulla porta. Vi domanderete: chi sceglie i locali da insignire? Un apposito Comitato interministeriale composto dal ministro e da uno stuolo di funzionari oltre, udite udite, da nove esperti nominati anche da altri ministeri.
Buon appetito, ragazzi.
Che pretenderanno di andare in giro per il mondo, a nostre spese, con il compito “istituzionale” di assaggiare i menù dei ristoranti a cui dare la targa.