OGM: il Friuli, non lascia. Anzi, raddoppia
Da “Il Piccolo“:
Giorgio Fidenato non sarebbe più solo. Altre due aziende, una pordenonese, l’altra udinese, avrebbero utilizzato mais Ogm, il Monsanto Mon 810, lo stesso del presidente degli Agricoltori Federati che nell’aprile dell’anno scorso seminò piante geneticamente modificate nei poderi di Fanna e Vivaro e che è tutt’ora sotto processo.
Questo nonostante le intimidazioni, le minacce, le violenze vere e proprie, le violazioni della proprietà e i soprusi subiti tanto da pagliacci mascherati quanto dai giudici e dalla pubblica amministrazione che Giorgio ha dovuto subire per avere esercitato un suo sacrosanto diritto.
E, naturalmente, il circo Barnum si è messo in moto anche per loro:
Dopo lo screening effettuato su alcuni campioni prelevati dal Corpo forestale regionale, le Procure di Udine con Raffaele Tito e Pordenone con Annita Sorti hanno fatto scattare giovedì perquisizioni e sequestri, di piante e granella, che sono poi proseguiti per tutta la giornata di ieri.
Secondo Coldiretti l’episodio dimostrerebbe che la nuova legge regionale del Friuli sta funzionando. L’evidenza, questa sconosciuta.
In Italia la Coldiretti è la nuova Corte Costituzionale?
Una legge regionale calpesta una legge nazionale la quale in fatto di sementi deve adeguarsi unicamente alle direttive comunitarie e nessun cultore di diritto ha il coraggio di portare a conocscenza dei cittadini una tale contraddizione.
Concordo con Alberto Guidorzi.
Mandi,
Renzo Riva
C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
renzoslabar@yahoo.it
http://renzoslabar.blogspot.com/
+39.349.3464656
angiungerei anche: il diritto comunitario, questo sconosciuto.
Renzo, ma tu non eri contrario agli OGM?