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Delle due l’una

12 dicembre 2011

Sere fa, negli studi di Porta a Porta, Mario Monti giustificava la necessità della riscossione dell’Imu sulla prima casa in quanto tutti gli immobili fruiscono di servizi, garantiti dalle autorità municipali. L’Imu rappresenterebbe in qualche misura il corrispettivo di questi servizi. Un po’ scivoloso, il ragionamento, anche se dovrebbe essere di per sé sufficiente per spazzare via con un colpo di ramazza tutte le elucubrazioni di questi giorni sull’opportunità di esentare le attività no-profit.

Quel che mi preme sottolineare in questa sede, come parte interessata, è che se le cose stanno così gli agricoltori già pagano una tassa patrimoniale de facto (calcolata sulle superfici, non sul valore catastale dei terreni) destinata al finanziamento di questi servizi: i ruoli dei Consorzi di Bonifica, che gravano indistintamente su tutti i possessori (proprietari ed anche affittuari) di terreni agricoli.

Si tratta di consorzi obbligatori, al pagamento dei cui ruoli nessuno può sottrarsi anche se, come spesso avviene, non ha mai beneficiato direttamente in alcun modo dei servizi in questione, che riguardano la manutenzione dell’assetto idrogeologico dei territori, e che svolgono in sostituzione e spesso per conto degli enti locali, beneficiari dell’Imu.

Ora, se l’imposizione patrimonale per gli agricoltori raggiungerà i livelli stellari di cui abbiamo parlato, sarebbe il caso di decidere. Delle due l’una: o si paga l’Imu, o il Consorzio di Bonifica. O si sconta la cartella del Consorzio da quella dell’Imu.

Oppure si prende in considerazione, non sia mai, l’ipotesi di abolirli definitivamente, i Consorzi di Bonifica, dato che nella maggior parte dei casi (con alcune pregevoli ma rare eccezioni) la definizione di “ente inutile” sembra coniata apposta per loro. Ma pagando Imu e Bonifica si paga due volte la stessa cosa, e non è francamente accettabile.

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4 commenti leave one →
  1. Alex permalink
    12 dicembre 2011 18:49

    E’ l’Italia, bellezza. E tu non puoi farci niente. Niente!

  2. Alberto Guidorzi permalink
    12 dicembre 2011 20:23

    E la regola quando ti avvicini al 50% di tassazione è normale che si siano esaurite tutte le motivazioni possibili, per tassare ancora occorre creare dei doppioni facendole passare “pensate nuove”.

    Ormai il motto per tassare è “Non vuoi essere tassato? regalami tutta la tua roba ed ecco che non ti tasso!”

  3. firmato nickname diaz permalink
    13 dicembre 2011 23:30

    Bah, nel nordest, io sul terreno in campagna e la vecchia casa ivi ubicata in cui abito pago consorzio di bonifica, tarsu/tia, ici, e irpef sul valore catastale di cio’ che non mi da’ reddito, da sempre.
    Col professor Monti, da quest’anno, il totale delle imposte elencate sopra, tutte patrimoniali, che paghero’, assieme a quelle sul reddito, raggiungera’ e forse superera’ il totale del mio magro reddito. Per mangiare, mi avanzera’ zero.
    Non ho voglia di aggiungere nulla, ne’ di respirare piu.
    Italia, vaffanculo con tutto il tuo popolo.

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  1. Il fumo senza arrosto « La Valle del Siele

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