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Piante geneticamente modificate: la ricerca, la sostenibilità, le opinioni

7 febbraio 2012

L’idea di arrivare a Verona per la Fieragricola, lo scorso finesettimana, faceva venire in mente una spedizione per la ricerca del passaggio a Nordovest più che un comodo viaggio in automobile. Pazienza, sarà per la prossima edizione. Intanto a questo link potete rivedere il dibattito sul tema “Piante geneticamente modificate: la ricerca, la sostenibilità, le opinioni” al quale hanno partecipato, nella giornata di domenica, Leonardo Vingiani di Assobiotec, Mario Pezzotti dell’Università di Verona, il nostro amico Silvano Dalla Libera di Futuragra, oltre all’economista agrario Mario Frisio, e al giornalista scientifico Elio Cadelo.

Alla discussione ha partecipato, purtroppo solo per alcuni minuti, anche Paolo De Castro, al quale vorremmo ricordare che il cerchiobottismo, l’abilità nel dire tutto e il suo contrario, la capacità di dire di sì a tutti e di no a tutto, sono virtù forse indispensabili per portare il migliore ex ministro delle Politiche Agricole della storia recente ad essere rieletto per acclamazione alla guida della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, ma non aggiungono e non tolgono nulla a un dibattito, che, vale la pena ricordarlo, riguarda l’autonomia della ricerca scientifica e la libertà di impresa, oltre allo sviluppo e al progresso dell’agricoltura europea.

Un dibattito nel quale sarebbe lecito aspettarsi che anche i policy makers trovino una buona volta il coraggio di dire la loro.

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5 commenti leave one →
  1. Agricoltore evoluto permalink
    7 febbraio 2012 17:31

    Diffondete il più possibile il video del convegno.
    E’ la chiara rappresentazione dell’idiozia collettiva che ha pervaso gli ultimi anni e con l’autolesionismo politico di associazioni contrarie agli ogm, che più che difensori dell’ambiente sono state le prime distruttrici dello stesso e dell’economia sana del Paese.
    Una sola considerazione,… qaunti danni hanno fatto i ministri Pecoraro Scanio (il peggiore ministro della storia) ed il suo successore Zaia?… ed il tutto per una manciata di voti, spargendo falsità e pura ideologia.
    Dove sono le associazioni di categoria? a pranzare assieme a questi figuri di ministri?
    Agricoltori, liberiamoci di questo fardello di incapaci parassiti burocrati, riappropriamoci della nostra capacità di fare impresa e di competere.

  2. alberto guidorzi permalink
    8 febbraio 2012 01:09

    Avete visto come ai nostri agricoltori interessano le innovazioni in agricoltura?

    Avete visto che platea che c’era.? Qualcuno dirà che è colpa della neve, ma se ci fosse stato il sole sarebbe stato colpa del sole!

  3. 8 febbraio 2012 09:16

    ai dibattiti delle fiere non ci va mai nessuno, sono tutti a guardare i trattori (e in fondo è giusto così) 🙂

  4. alberto guidorzi permalink
    8 febbraio 2012 18:36

    Io ho un parere più trançant.

    Abbiamo una grande massa di agricoltori che non ha una professionalità sufficiente e ha paura di cimentarsi nell’innovazione.

    E’ certo che un 50/55 enne non ha stimoli per l’innovazione, mentre i giovani come dici tu preferiscono i trattori, ma senza rendersi conto che molte delle loro aziende al massimo permetterebbero il somaro.

    Quanti trattori sono stati acquisitati e sono stati sottoutilizzati fino all’invecchiamento solo tecnologico, ma non meccanico. Ancora oggi il genitore cede su un acquisto tecnico non tanto per la convinzione che si tratti di un affare, ma per accontentare il figlio, sperando che rimanga in campagna.

    Gli agricoltori veramente professionali ormai visitano le fiere di paesi molto più avanzati dove si parla di tendenze, di strategie internazionali e anche per assistere a dibattiti sulle tecniche innovative.

    Basta partecipare ad un SIMA a Parigi per rendersi conto come la nostra più importante fiera agricola sia rimasta a livello di una vecchia fiera di merci e bestiame.

    Se ti devo dire non mi è piaciuto neppure l’intervento di De Castro sugli OGM, troppo timido e timoroso di buttare un sasso in piccionaia. Io so che De Castro ha una visione chiara su ciò che significherebbe avere a disposizione uno strumento come la cisgenesi (tralasciamo per ora la transgenesi, ma solo per quieto vivere) per fare miglioramento genetico.

    E’ ora che lo dica chiaro a chi non si rende contò di quale visione oscurantista porta avanti. Si vuole un’agricoltura durevole? Se non possiamo contare sulla genetica ed i nuovi strumenti (compresi la selezione assistita da marcatori- MAS) di durevole rimarranno solo dei mercati impazziti e non prevedibili.

  5. 8 febbraio 2012 22:22

    Beh, dell’intervento di De Castro ho parlato anch’io nel post, e credo sia abbastanza chiaro ciò che penso del suo intervento. Quanto alle tue considerazioni sugli agricoltori, non vorrei generalizzare e farne necessariamente una questione generazionale, ma credo (con amarezza) che tu abbia molte ragioni, dagli investimenti sovradimensionati in attrezzature (e incentivati da stupidi PSR) all’analfabetismo imprenditoriale diffuso.

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