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Cose che non servono a niente – 7

29 febbraio 2012

Mario Catania, Ministro delle Politiche agricole, ieri:

Prendo atto, con soddisfazione, della rapida adozione del nuovo regolamento Ue, concernente l’assegnazione agli Stati membri interessati degli aiuti per alleviare le esigenze delle persone più bisognose che vivono in Europa. Ricordo che in Europa gli indigenti assistiti dal programma Ue sono circa 18 milioni. All’Italia sono stati assegnati fondi europei pari a circa 95 milioni di euro, da utilizzare, nel corso del 2012, per l’acquisto di prodotti agricoli di origine nazionale da distribuire ai nostri concittadini più bisognosi.

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4 commenti leave one →
  1. alberto guidorzi permalink
    29 febbraio 2012 19:51

    “per l’acquisto di prodotti agricoli di origine nazionale da distribuire ai nostri concittadini più bisognosi” Pensate che vantaggio che ne avranno i nostri agricoltori!!!

    Oggi il frumento si vende a 10 €/q, da dove il mulino ricava 65 kg di farina, mentre per fare un filone di pane (baquette), venduto a 70 cent. di €, occorrono 165 g di farina. Quanto incide il frumento sul prezzo del filone? Il calcolo ci dice il 3,5% ossia 2,5 centesimi di €..

  2. ale ale permalink
    29 febbraio 2012 22:48

    …per esempio il pecorino romano. ve lo immaginate un formaggio così salato??? ma molte produzione dop basano il loro mercato proprio sull’acquisto da parte della pubblica amministrazione delle giacenze.

  3. 1 marzo 2012 00:17

    @ ale ale

    Quello non vale solo in Italia, anzi… qui in Germania il governo spesso non le acquista neanche le giacenze. Le paga e basta, senza prendersele. Puoi immaginare i produttori poi cosa ci fanno con le giacenze…

    Saluti,

    Mauro.

  4. Alex permalink
    3 marzo 2012 12:36

    Prendo atto, con insoddisfazione, che il Ministro non immagina neppure che se ci fossero meno tasse e meno norme (per es facciamo la PAC) che regolano i mercati in modo così asfissiante (creando rendite di posizione e allineando gli imprenditori migliori al livello dei peggiori) ci sarebbero meno indigenti. Naturalmente esagero un po’ ma è inutile risolvere le cose con sempre più leggi e norme e che tra l’altro abbisongano di un apparato pubblico per applicarle: bisogna toglierle le leggi e lasciare spazio agli imprenditori bravi.

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