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Un appello dagli USA per la ricerca italiana

8 giugno 2012

La prima azione di sostegno concreto alla ricerca del prof. Eddo Rugini, della quale parlavamo ieri, che rischia di essere distrutta dall’oscurantismo fondamentalista che ispira la nostra legislazione e le decisioni delle nostre autorità, viene da oltreoceano. Il magazine Biofortified, infatti, ha pubblicato un post sulla vicenda, invitando i lettori a sottoscrivere un appello, del quale riportiamo qui il testo:

We believe that research should be allowed to proceed with science-based risk assessment and risk mitigation. While as individuals we may or may not agree with the way genetic engineering is currently being used, and we may or may not agree that it is a technology that should be used at all, we do affirm that careful scientific research is useful and important. We urge the Italian government and officials at the University of Tuscia to reconsider their decision to destroy Dr. Rugini’s long term experiment of genetically engineered olive trees, cherry trees, and kiwifruit vines.

A questo link potete aderire alla petizione, mentre qui c’è l’elenco dei sottoscrittori.

Grazie di cuore ad Anastasia Bodnar, ricercatrice all’Iowa State University, per la visibilità che ha voluto dare a questa vicenda, e per la sua attiva partecipazione alla nostra iniziativa.

Non tutto è perduto.

Update: tra i sottoscrittori dell’appello siamo particolarmente contenti di trovare anche Maurice Moloney, direttore del Rothamsted Research, che scrive, a nome dell’istituto che presiede, e che è stato protagonista pochi giorni fa di un episodio simile:

The scientists at Rothamsted fully support Professor Rugini’s ongoing work on transgenic olives, kiwi and cherry. It would be a travesty to uproot such experimental material, which could have enormous value to our understanding of genetic traits in fruit trees and vines that encounter many intractible disease problems. To destroy such experimental material is reminiscent of the suppression of Galileo’s science in the 17th Century. Italy has surely learned from these historical mistakes, and should be a beacon of enlightenment and not the suppressor of knowledge due to misguided ideology.

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