Alla CBS mangiano troppa erba medica
Dalle mie parti, quando una donna resta incinta e non si conosce l’identità del padre, può capitare ancora di sentire qualcuno dire, scherzando: “forse ha mangiato l’erba medica“. L’origine di questo modo di dire non è un mistero per chiunque abbia un minimo di dimestichezza con l’agricoltura e l’allevamento del bestiame: ci sono varietà di erbe da foraggio che, in determinate condizioni, sono molto pericolose per gli animali. Una di queste è proprio l’erba medica, molto usata alle nostre latitudini, ma anche il trifoglio “bolognino”, per fare un altro esempio.
Pascolare l’erba medica verde può determinare una produzione abnorme di gas nello stomaco degli animali, che si gonfia fino a procurarne la morte. E’ proprio la pancia gonfia dei ruminanti che hanno mangiato l’erba medica ad aver generato la battuta sulle donne incinte. Cose che succedono: basta una recinzione rotta per far sì che le vacche o le pecore (è un problema che riguarda tanto i bovini che gli ovini, anche se in misura differente) vadano nel pascolo sbagliato. In qualche caso, se non si presta troppa attenzione e non si interviene in tempo, si può rischiare di perdere l’intera mandria. L’unico sistema per salvare gli animali in casi del genere è incidere lo stomaco e fare uscire il gas. Mi è capitato spesso di assistere a interventi del genere, ed io stesso ho perso alcune vacche per questa ragione.
Infatti l’erba medica si falcia e ci si fa il fieno, da dare secco al bestiame, e si evita di farla pascolare fino alla fine dell’estate, quando questo problema tende a scomparire con la fine del periodo di crescita della pianta. Il fenomeno è conosciuto come “bloat” e si origina soprattutto con leguminose come l’erba medica. Ma è cosa nota, e un fenomeno del tutto naturale (esistono diversi studi al riguardo – si veda qui, quo e qua), che anche la siccità favorisce la tossicità anche di erbe comunemente innocue.
Ora leggete questa notizia diffusa dalla CBS. Si parla di 15 vacche che hanno pascolato erba fresca e sono morte. Secondo la diagnosi veterinaria la causa della morte non è un classico bloat, quanto un intossicazione dovuta ad una eccessiva produzione di gas tossici da parte dell’erba, amplificato da due anni di siccità nella regione. Ma ovviamente per la CBS la colpa è degli OGM e di “qualche strana, inattesa mutazione“, anche se l’erba in questione, la “bermudagrass Tifton 85“, non è un OGM, ma un ibrido convenzionale.
Evidentemente la propensione a fare figure penose, quando si parla di agricoltura e più in generale di cose che non si conoscono, non è un problema che riguarda solo la stampa nostrana.
Il Bermuda grass se non erro deve essere il Cynodon Dactyon, che per noi è la comune gramigna e che non consideriamo foraggera (secca d’inverno per poi ricacciare).
Quindi dubito che possa avere effetti di meteorismo che invece sono frequenti con le leguminose un po’ acerbe.
Dato che possiedo ancora il Trequarti lo strumento che serve per sgasare lo stomaco troppo rigonfio di gas ho avuto modo di usarlo d’urgenza su una pecora di un mio vicino.
Quindi secondo me non sono certamente i vapori di “cianuro” che il giornalista ha ipotizzato svilupparsi che tra l’altro l’erba avrebbe cominciato a sviluppare inspiegabilmente dopo anni di coltivazione.
Quindi le cause devono essere altre.
A qualsiasi latitudine la mamma dei fessi è sempre incinta!!!
Anche nell’erba medica esistono degli ibridi convenzionali con 5 foglie anzichè 3, ma non hanno niente a che fare con gli OGM (almeno come intende il prode Capanna, perchè sempre di mutazione si tratta).
Giordano gli animali al pascolo sanno autoregolamentarsi benissimo, basta dare loro la materia prima per farlo. Dagli un bel ballone di fieno di 1° taglio nel mezzo del pascolo, e non avrai più problemi di sorta, Saluti