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Qualcosa di nuovo

28 luglio 2012

Oggi, su alcuni quotidiani, è apparso un manifesto. Questo:

Dobbiamo fermare il declino italiano, di cui la crisi finanziaria è solo un’aggravante

La classe politica emersa dalla crisi del 1992-94 – TRANNE POCHE ECCEZIONI INDIVIDUALI – ha fallito: deve essere sostituita perché è parte e causa di quel declino sociale che vogliamo fermare. L’Italia può e vuole crescere nuovamente.

Per farlo deve generare mobilità sociale e competizione, rimettendo al centro lavoro, professionalità, libera iniziativa e merito individuale. Affinché l’interesse di chi lavora – o cerca di farlo, come i giovani e tante donne – diventi priorità bisogna smantellare la rete di monopoli e privilegi che paralizzano il paese. I problemi odierni sono gli stessi di vent’anni fa, solo incancreniti: l’inefficienza dell’apparato pubblico e il peso delle tasse che lo finanziano stanno stremando l’Italia. Perdendo lavoro e aziende, migliaia di persone non sono più in grado di produrre e milioni di giovani non lo saranno mai.

Tagliare e rendere più efficiente la spesa, ridurre le tasse su chi produce, abbattere il debito anche attraverso la vendita di proprietà pubbliche, premiare il merito tra i dipendenti pubblici, promuovere liberalizzazioni e concorrenza anche nei servizi e nel sistema formativo, eliminare i conflitti di interesse, liberare e liberalizzare l’informazione, dare prospettive e fiducia agli esclusi attraverso un mercato del lavoro più flessibile ed equo. Sono queste le discriminanti che separano chi vuole conservare l’esistente da chi vuole cambiarlo per far sì che il paese goda i benefici dell’integrazione economica europea e mondiale. Nessuno, fra i partiti esistenti, si pone neanche lontanamente questi obiettivi. Noi vogliamo che si realizzino.

Per questo motivo auspichiamo la creazione di una nuova forza politica – completamente diversa dalle esistenti – che induca un rinnovamento nei contenuti, nelle persone e nel modo di fare politica. Cittadini, associazioni, corpi intermedi, rappresentanze del lavoro e dell’impresa esprimono disagio e chiedono cambiamento, ma non trovano interlocutori. Ci rivolgiamo a loro per avviare un processo di aggregazione politica libero da personalismi e senza pregiudiziali ideologiche, mirato a fare dell’Italia un paese che prospera e cresce. Invitiamo a un confronto aperto le persone e le organizzazioni interessate, per costruire quel soggetto politico che 151 anni di storia unitaria ci hanno sinora negato e di cui abbiamo urgente bisogno.

Seguono i primi firmatari, tra i quali l’umile tenutario di questo blog si onora di figurare, e il link al sito fermareildeclino.it, dove si possono leggere anche le prime 10 proposte e le modalità per contribuire economicamente a questo progetto.

Personalmente, non posso che augurarmi che ne venga fuori qualcosa di solido e concreto. E ringraziare, dal profondo del cuore, chi si è speso in questi ultimi mesi per fare in modo che in Italia possa nascere una nuova forza politica destinata a riempire un vuoto durato ormai più di 150 anni. In bocca al lupo a tutti noi, e al nostro paese.

L’ultimo treno è in partenza. Signori, in vettura.

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10 commenti leave one →
  1. 28 luglio 2012 12:49

    dicevo appunto che eri pronto per la politica!

  2. 28 luglio 2012 22:47

    Reblogged this on BABAJI.

  3. Ale permalink
    29 luglio 2012 18:04

    Non vorrei sembrare un menagramo, ma gli attuali politicanti non promettevano le stesse cose ad ogni campagna elettorale negli ultimi 20 anni?

  4. 29 luglio 2012 21:54

    non mi sembra un’ottima ragione per continuare ad affidarsi proprio a chi non ha mantenuto le promesse

  5. Ale permalink
    29 luglio 2012 22:07

    Infatti i politicanti attuali erano da cestinare dopo il primo mandato, ed a parità di proposte anch’io preferisco dare una possibilità ad un soggetto nuovo che non ad un vecchio ciarlatano. Però per differenziarsi servirebbe un programma un po’ più concreto, sullo stile del decreto taglia-itaila.

  6. 30 luglio 2012 11:21

    Ale, un appello da pubblicare sui giornali non può essere che sintetico e, quindi, necessariamente generico. Le dieci proposte sono più specifiche e nei prossimi giorni verranno declinate in proposte ancora più concrete, basate sulla loro fattibilità. Spero che siano soddisfacenti, ma non è che si possono bruciare le tappe

  7. 30 luglio 2012 17:33

    sarà, però i nomi di alcuni firmatari mi convincono poco.
    ad esempio quello di un noto attore distintosi per le percentuali di assenza al parlamento europeo
    e alcune proposte ancora meno.
    come quella per l\’abolizione del valore legale del titolo di studio
    se non ricordo male, proprio sul blog di alcuni firmatari c\’era un ottimo articolo che spiegava l\’inutilità se non l\’inopportunità della proposta

  8. Ale permalink
    30 luglio 2012 18:57

    Daccordo che il manifesto sui giornali doveva essere sintetico, ma sul sito lo spazio è quasi infinito.
    Daccordo anche che in futuro possano espandere gli argomenti, ma finché non ce ne saranno i sottoscrittori (che non sono anche contributori) sottoscrivono solo belle speranze e buone intenzioni.

  9. Michele Rinaldi permalink
    8 agosto 2012 11:44

    Plaudo alla vs adesione all’iniziativa di “fermare il declino”

  10. Michele Rinaldi permalink
    8 agosto 2012 11:49

    Aggiunta al commento precedente.Consiglio a coloro che cercano il pelo nell’uovo: tenetevi Berlusconi, Gasparri, Bersani, Casini, Bordelli, Vendola, Di Pietro etc.Ma, per favore, smettetela di lamentarvi.Grazie.

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