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Il linguaggio della scienza mediocre

22 settembre 2012

Vale la pena di segnalare, sulla ricerca di Gilles-Eric Séralini che attribuisce al consumo di mais Roundup Ready la causa di un’abnorme insorgenza di tumori nei topi, e sull’impatto mediatico che la pubblicazione di questa ricerca ha avuto, un articolo di Liberation, un giornale che con molta difficoltà può essere classificato tra quelli iscritti sul libro paga di Monsanto. Più che sui risultati, il pezzo si sofferma sul modo in cui il team ha scelto di comunicarli. Un metodo che fa necessariamente la differenza tra buona e cattiva scienza:

La squadra di Gilles-Eric Séralini ha creato consapevolmente le condizioni per una cattiva informazione. Come? Facciamo un confronto con la scienza “normale”, anche quando i suoi risultati sono spettacolari e controversi.

Quando una squadra di fisici che lavorano al Cern ha commesso un errore – la misura impressionante di una particella che si muove più veloce della luce – ha scritto un articolo per esporre ai suoi pari il problema. Avendo compreso che ci sarebbe stata una copertura mediatica importante, le istituzioni scientifiche hanno preso la precauzione di mettere in guardia i giornalisti, dando loro tutte le informazioni in anticipo, e permettendo loro di contattare altri scienziati. Il risultato è stato generalmente buono, i giornalisti hanno pubblicato articoli critici da parte di fisici scettici, hanno esposto le loro ragioni, e hanno concluso gli articoli con la seguente avvertenza: il risultato della misurazione deve essere considerato attendibile solo se confermato da ulteriori sperimentazioni indipendenti. Un atteggiamento prudente che avrebbe potuto essere espresso già nei titoli utilizzati. La fine della questione – il risultato sorprendente derivava da un piccolo problema di carattere meccanico – dimostra la correttezza di questo approccio.

Che cosa ha fatto Gilles-Eric Séralini? Tutto il contrario. Ha trattato con un solo giornale. Una trattativa mortale per gli imperativi deontologici del giornalismo, poiché è passata attraverso una pretesa: nessuna contro-perizia, un articolo scientifico confidenziale, nessuna critica. Il Nouvel Observateur ha pubblicato sette pagine su questo argomento con un un difetto di indagine sconcertante. E con un titolo che estende agli “OGM” un risultato ottenuto su una singola pianta transgenica e su un singolo transgene, senza alcuna giustificazione scientifica  né di buon senso. Un disservizio per l’informazione, ma probabilmente il prezzo da pagare per uno “scoop”(…).

Ogni volta che sono state montate, operazioni mediatiche di questo genere corrispondevano ad una scienza mediocre.

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2 commenti leave one →
  1. ubik permalink
    22 settembre 2012 21:37

    “siamo più attirati da chi si presenta con modi e tic “alternativi”, che si elegge “fuori dal sistema” perchè lo reputiamo privo di conflitti d’interesse, dimenticandoci se chi sta denunciando ha dati precisi e verificabili, se li ha letti correttamente e se può fornirci prove in questo senso”. http://ilpianetadellescimmie.wordpress.com/2012/09/22/le-bufale-sul-cibo/

  2. 22 settembre 2012 23:52

    La cosa più grave è che ci sono anche siti normalmente seri e corretti che prendono Séralini sul serio: http://scienzaesalute.blogosfere.it/2012/09/ogm-danni-salute.html

    Saluti,

    Mauro.

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