Sei risposte ancora più facili
I cinque candidati alle primarie del centrosinistra hanno risposto alle sei domande che un gruppo di blogger, ricercatori e giornalisti scientifici aveva loro pubblicamente rivolto, e questa è senz’altro una buona notizia. Segnala il fatto che, quando una competizione è aperta, i mezzi di informazione e l’opinione pubblica hanno il potere di intervenire nel dibattito e obbligare i candidati ad esporsi pubblicamente. Sarebbe il caso che questo potere venisse esercitato più spesso, in questo miserando paese. Molti di loro non avrebbero mai toccato questi temi in campagna elettorale, ma evidentemente hanno ritenuto che avrebbero subito un danno maggiore se non avessero risposto piuttosto che se avessero dato una risposta che finiva per scontentare necessariamente qualcuno.
I promotori dell’appello e Marco Cattaneo, che ha deciso di ospitare le domande e le risposte su Le Scienze, hanno obbligato i fantastici cinque ad uscire allo scoperto, nonostante con molta probabilità avrebbero preferito non esporsi. Per questo oggi Le Scienze risulta essere, e di gran lunga, la cosa più vicina a un giornale degno di un paese civile. Un caso pressocché unico in Italia. Di questo siamo profondamente grati al suo direttore.
Dato che non abbiamo, da queste parti, la pretesa di mettere il becco su questioni sulle quali non abbiamo troppa competenza, ci limitiamo ad analizzare le risposte alla quinta domanda, quella che ci stava più a cuore:
Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?
La risposta di Pierluigi Bersani dimostra senza dubbio una maggiore comprensione del problema rispetto a quelle degli altri quattro e, se possiamo dirlo, anche un maggiore coraggio. Se la comprensione può essere ragionevolmente imputata a uno staff un po’ più ferrato degli altri (ma è comprensibile, quando si dirige un grande partito), il coraggio è farina del suo sacco, e gliene va dato atto:
ragioni puramente ideologiche, non scientifiche o politiche, hanno emarginato la ricerca sugli OGM nel nostro Paese, erodendo il patrimonio di conoscenze su questo tema cosi importante per l’alimentazione e la salute dei cittadini. Occorre rilanciare la ricerca sulla genetica delle piante, e quindi sugli OGM, con la finalità di mantenere un’adeguata leadership intellettuale su questo tema, così complesso ed articolato. Non farlo significherebbe perdere la capacità di valutazione su tecnologie che verranno sicuramente sviluppate in altri Paesi e che si affacceranno sui nostri mercati: occorre conoscere per poter valutare e decidere e non possiamo impedire ai nostri ricercatori di mantenere e conservare il proprio patrimonio di conoscenze sugli OGM e le loro possibili applicazioni in agricoltura.
Questa frase la sottoscriviamo convintamente, e anche se Bersani conferma l’idea che l’apertura dei nostri mercati agli OGM dovrebbe derivare da valutazioni di opportunità commerciale (un’impostazione dirigista che non ci piace, oltre che un modo per dire no), non possiamo non sentirci sinceramente confortati dall’idea che il probabile vincitore delle primarie si dica fermamente deciso a riaprire l’Italia alla ricerca sulle biotecnologie applicate all’agricoltura. Non è poco, in campagna elettorale, su temi del genere. Sull’etichettatura Bersani cerca sapientemente di non rispondere (“non sembrerebbe irragionevole“) consapevole probabilmente, a differenza degli altri, che una filiera zootecnica ogm-free è oggettivamente insostenibile per l’agricoltura ialiana.
Per Laura Puppato “L’Italia è e deve restare OGM free“, e più non dimandare. Sulle ragioni per le quali la ricerca in pieno campo presenterebbe “numerosi profili problematici” stendiamo un velo pietoso, così come sulle analisi di carattere economico (che, pur non essendo oggetto della domanda, hanno costituito la parte prevalente delle risposte di tutti, Bersani escluso):
Il nostro impegno deve invece essere quello di tutelare le produzioni di qualità, investire sull’agricoltura biologica, valorizzare le risorse agro-ambientali come straordinario motore di sviluppo. Gli OGM, da questo punto di vista, non ci possono aiutare in alcun modo.
Se Matteo Renzi voleva approfittare dell’occasione per sottolineare il taglio innovativo e modernizzatore della sua candidatura, direi che ha perso clamorosamente questa opportunità, risultando alla fine il più banale, stucchevole ed inadeguato dei cinque. Nella sua risposta di ricerca non si parla, di etichettatura praticamente nemmeno, si preferisce piuttosto rispolverare il più trito armamentario di luoghi comuni sui 239 prodotti tipici, sull’eccellenza, il made in Italy, la rava e la fava. E’ probabile che consiglieri migliori di Ermete Realacci nel suo staff avrebbero potuto giovargli. Prendiamo atto e passiamo oltre, con profonda delusione.
Bruno Tabacci risponde da democristiano, e la cosa non meraviglia. E’ difficile decrittare le sue poche righe, dalle quali il poco che si comprende è che gli OGM non ci servono (se lo dice lui) e che la ricerca in pieno campo dovrebbe essere conseguente al preventivo parere di tutti gli enti del mondo che possano sentirsi interessati alla cosa, espresso in forma scritta, su un piede solo e con una mano alzata. Più chiaro sull’etichettatura: per lui è necessaria.
Se la risposta di Matteo Renzi ci è sembrata la più deludente, lo dobbiamo al fatto che nel caso di Nichi Vendola, come era prevedibile, la mela casca vicino al tronco. La sua risposta è antiscientifica al punto di risultare imbarazzante (“la contaminazione, infatti, non è una possibilità ma, come scientificamente dimostrato, è una certezza” – Nichi, ma che stai a dì?), ma totalmente prevedibile, al contrario di quella del Sindaco di Firenze. Il governatore pugliese ha il merito, avendo chiare le risposte, di darle chiaramente: no alla ricerca sugli OGM, sì all’etichettatura. Punkt.
Da quel che abbiamo potuto leggere dalle risposte a questa domanda (ma ce ne sono altre cinque, e vi invito a leggerle) c’è un solo candidato che ha dimostrato una comprensione della problematica, ed è Pierluigi Bersani. Non credo che abbia dato con entusiasmo una risposta che lo espone a critiche in un ambiente, quello del centrosinistra italiano, ancora totalmente refrattario ad un approccio scientifico sul tema degli OGM, e questo è segno di coraggio. Di questa refrattarietà si è fatto invece fiero portavoce Nichi Vendola, mentre gli altri hanno messo in fila una serie di luoghi comuni (peraltro sempre rigorosamente off-topic).
Per quanto ci riguarda, se avevamo guardato per molte ragioni con interesse all’avventura di Matteo Renzi, salutiamo con gioia l’arrivo della sua risposta che ci eviterà il clamoroso errore di votarlo alle primarie del centrosinistra. Devi farne di strada, bimbo.
- a questo post segue un aggiornamento.
devi assolutamente postarlo anche sul sito de Le Scienze. Renzi, che gran delusione.
L’unico che ha dato una risposta seria (Bersani) è l’unico che mi ha stupito.
A dimostrare di quanto lontane in Italia siano ormai politica e scienza… basta una frase seria di un politico (e sia ben chiaro: “solo” seria, senza nulla di particolare dentro) per essere stupiti (positivamente, ma pur sempre stupiti).
Saluti,
Mauro.
Pienamente d’accordo!! Inadeguate e non informate tutte le risposte tranne quella di Bersani, anche se tra il dire e il fare, ed è stato anche l’unico a non dire baggianate…
“Bisogna sostenere ed incrementare la ricerca pubblica in agricoltura, una ricerca orientata alla qualità, al miglioramento della produzione biologica e alla salvaguardia della biodiversità delle specie agricole”
Questa di Niki è leggermente inquietante. Una frase pesante detta con leggerezza: bisogna sostenere la ricerca si, ma nella direzione che vi indico io. La politica dovrebbe, secondo Niki, orientare la ricerca in agricoltura?
Beh, dal momento che la si vieta, la ricerca sugli OGM, la frase di Vendola è perfettamente coerente
DTM
Perchè ti sorprendi per Vendola il faro è ancora Lissenko.
Alberto,
da ingenuo quale spesso sono mi sorprende la profonda contraddizione con quanto citato nel commento precedente e quanto il politico dica in postilla alla risposta sulle medicine finte (alternative è troppo generoso), ovvero:
” Noi non potremo uscire dalla crisi, non potremo disegnare un futuro diverso se non assumeremo il mondo della formazione, della cultura, della ricerca scientifica come elemento primario nel governo del Paese”.
Certo, c’era da aspettarselo da Vendola, visti i retroscena di Ladispoli, però non lo credevo così determinato nell’opposizione alla ricerca sperimentale in campo.
Alberto già che ci siamo ti confesso che ho mandato un’amica a recuperare entrambi i tuoi libri a Sermide, in alcune serate con amici ho letto loro alcuni stralci di qualche capitolo, soprattutto quello sulla coltivazione della canapa. Ti offendi se li fotocopio? 🙂
Grazie
DTM
La vita dei campi è esaurita, ma ti posso mandare il file di tutto il libro, fammi comunicare da Giordano la tua mail così ti facilito il lavoro. Il secondo invece, quello sul Calendario contadino è ancora reperibile presso Sometti editoriale.
Se può interessare leggere qualcosa sull’etichettatura dei cibi OGM potete andare qui:
http://www.salmone.org/etichettatura-alimenti-derivati-da-ogm/
DTM, dimenticavo, evidentemente non mi offendo se fotocopi il secondo.
Chiedo scusa per questi OT.
Solo per pignoleggiare: Lysenko, non Lissenko 🙂
Anche se dubito che Vendola sappia chi sia…
Alberto, posso darti l’email di DTM (che viene raccolta quando si lascia un commento ma che non può essere divulgata) solo se DTM mi dice esplicitamente che posso farlo 🙂
Giordano
Lo so e sopra ho invitato DTM a darti il permesso se lo crede.
Mauro hai ragione, ma dato che lo pronuncio spesso in francese, speso mi scappa di dirlo come lo pronuncio. Sarebbe bene invece che Vendola imparasse a conoscere Lysenko perchè così capisce che i cibi OGM per tanto che siano nocivi non arriveranno mai a schiavizzare 800.000 contadini russi per impiegarli nella castrazione delle spighette frumento e non obbligheranno mai la popolazione russa a cicliche penurie di cibo tali da uccidere individui per inedia.
Scusate, se rispondo adesso, grazie mille Alberto! Do il permesso a Giordano di dare la mia mail ad Alberto. Buona notte a tutti