Il Nobel di via XX settembre
Letterona di Nunzia De Girolamo al Giornale, nella quale la neoministra dell’agricoltura si dichiara contrariata per il trattamento riservatole da Riccardo Cascioli, che l’aveva criticata per la scelta di sostenere la mozione che impegna il governo a richiedere all’UE l’applicazione della clausola di salvaguardia sulle colture geneticamente modificate. Al di là del botta e risposta, quel che più ci interessa si trova tutto condensato in poche righe, nelle quali la De Girolamo circostanzia la sua contrarietà agli OGM attraverso considerazioni che lei definisce “politiche e tecniche”. Vediamo quali.
La maggioranza degli italiani considerano gli Ogm meno salutari dei prodotti tradizionali. Sono quei cittadini che fanno la spesa e che acquistano i prodotti.
E’ vero. C’è stato anche un tempo in cui la maggioranza delle persone riteneva che la Terra fosse piatta.
Gli Ogm in commercio riguardano pochissimi prodotti diffusi, guarda un po’, da poche multinazionali.
Parzialmente vero. E’ il mercato, ovvero le scelte dei consumatori, ad orientare gli indirizzi produttivi delle famose multinazionali. Che poi sono le stesse che diffondono i prodotti convenzionali concorrenti dei “pochissimi” OGM, senza che nessuno, grazie al cielo, si sogni di metterci il becco. Comunque ci sono anche molte varietà selezionate in laboratori di ricerca pubblici.
In Europa le coltivazioni Ogm sono in pochi Stati e stanno subendo un arretramento notevole, la verità è che agli agricoltori italiani ed europei non convengono economicamente.
E’ una balla. In Europa gli ettari coltivati a mais BT (l’unico per ora ammesso) dal 2011 al 2012 sono aumentati del 13%. Se poi agli agricoltori gli OGM non convenissero non ci sarebbe alcuna ragione di vietarli.
Negli Usa c’è un forte dibattito in corso.
E’ vero. Sull’etichettatura, però, non sulla libertà di seminare varietà geneticamente modificate.
In Italia la stragrande maggioranza dei Comuni, delle Regioni, tutte le organizzazioni di categoria è contraria.
Non è vero. Confagricoltura, la più importante tra le organizzazioni di categoria, è favorevole.
Le sementi sono spesso vincolate all’obbligo di riacquisto di anno in anno e hanno costi superiori.
Sciocchezza. Ci sono anche sementi convenzionali che costano più di altre, dov’è il problema? Quanto all’obbligo di riacquisto, ne abbiamo parlato alla nausea: tutti gli ibridi, anche quelli convenzionali, vanno riacquistati. Praticamente tutto il mais in commercio è ibrido.
L’introduzione di Ogm schiaccia, di fatto, tutti i piccoli produttori.
Grossa sciocchezza. Riducendo i costi di produzione, gli OGM avvantaggiano proprio i piccoli produttori, che hanno maggiori difficoltà a sostenere i costi del maggior fabbisogno di chimica (e relative attrezzature) delle varietà convenzionali. Il caso dei piccoli produttori indiani di cotone è emblematico.
L’impiego di Ogm potrebbe ridurre l’uso di varietà e risorse del territorio.
Frase completamente priva di senso compiuto.
La De Girolamo dichiara di non essere una neofita (non sembrerebbe, potrebbe valere almeno come scusante): “non sono un premio Nobel dell’Agricoltura, ma non mi occupo di questi temi da pochi giorni bensì da dieci anni” e chiude scusandosi con i lettori del Giornale per aver “preferito dare spazio al mio sentimento politico piuttosto che a una relazione tecnica“. Date le premesse, le siamo grati.
Vedremo cosa compreranno i consumatri italiani se andrà in porto questa iniziativa. Un Minstro si dovrebbe preoccupare anche del futuro o per la ministra il mondo finisce dopo di lei.?
Fai clic per accedere a Joint-statement-biotech.pdf
Facciamo leggere alla Ministra anche questo visto quello che ha affermato: “In Europa le coltivazioni Ogm sono in pochi Stati e stanno subendo un arretramento notevole”.
http://www.europabio.org/news/launch-new-website-fundaci-n-antama-15-years-bt-maize-spain
Che delusione !
Tutte le stupidaggini che ha detto non giustificano il divieto di far SCEGLIERE agli agricoltori i semi da piantare. E’ possibile che la scelta e la libertà facciano così paura ?
Comunque tutto ciò che mangiamo è stato modificato geneticamente il secolo scorso per essere più abbondante e buono, oggi con gli OGM cambia solo la tecnica con cui far le modifiche genetiche.
Poche aziende producono OGM ? E certo, perché in Italia è stata vietata la ricerca in campo, è stato bloccato tutto da questi inquisitori !
Gentilissima onorevola Di Girolamo, se non sai che non esiste il Nobel per l’Agricoltura, allora SALLO!