Michele Serra e il biologico taumaturgico
Si è offeso, Michele Serra, per lo scherzo messo in atto da alcuni buontemponi olandesi che hanno fatto assaggiare del cibo prelevato direttamente da un fast food ad alcuni frequentatori di un festival del cibo biologico. Lo scherzo ha avuto un esito più che prevedibile: era successa la stessa cosa anche quando qualcuno ha portato un foglio scarabocchiato da alcuni bambini a una mostra di arte moderna, e quando ad alcuni esperti di vino è stato chiesto di ripetere in cieco, ovvero senza conoscere neanche il colore del contenuto della bottiglia, alcune degustazioni effettuate poco prima.
Quindi gli esperti gourmet hanno creduto che le polpette di McDonald’s fossero in realtà biodelicatessen, e come tali le hanno descritte ai loro interlocutori, e non sappiamo bene se sia successo perché ci sono cascati in pieno o più semplicemente per non deluderne le aspettative – a chi non è capitato di complimentarsi con l’autore di una certa pietanza cercando al tempo stesso, disperatamente, un angolo nascosto per svuotare il resto del piatto?
Proviamo a chiedere a Serra, ammesso che lo sappia perchè lui ha solo capito che il biologico è una cosa di sinistra e niet’altro, cosa succederebbe se il biologico al posto di essere meno lo 0,5% dell’agricoltura italiana salisse al 20%?