Nuovi numeri per tenere a bada i santoni anti-Ogm
13 novembre 2014
Gli Ogm non servono a nessuno, inquinano, impoveriscono gli agricoltori? Una filastrocca sentita migliaia di volte, l’ultima in ordine di tempo proprio in queste ore da Vandana Shiva, la santona anti-Ogm della quale il Foglio si è già abbondantemente occupato e la cui credibilità è stata fatta a fettine sottili da una dettagliata inchiesta del New Yorker.
Eppure una meta-analisi pubblicata sulla rivista scientifica PLoS One fa definitivamente chiarezza sull’impatto agronomico ed economico delle colture geneticamente modificate, e lo fa con cifre e dati che lasciano poco spazio alla discussione.
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I numero del cotone in India sono questi ed i contadini se si suicidano lo fanno per ben altri motivi.
La verità sul cotone Bt. In India
• L’India ha commercializzato un solo raccolto GM, il cotone Bt con il Cry 1 Ac gene (Bollgard I), tollerante il parassita del cotone più grave, il bollworm americano. Le prestazioni del cotone Bt in India sono state fenomenali e il progresso fatto dal 2002, quando è stato approvato, è stato molto veloce.
• Nel 2002, il cotone Bt è stato piantato su 0,5 milioni di ettari e da poche centinaia di agricoltori. Nel 2013, l’area coltivata con cotone Bt è stata di 11 milioni di ettari che coinvolgono 7,3 milioni di agricoltori, in nove stati indiani (James, 2013).
• Il cotone Bt è ora coltivato in oltre il 95 per cento della superficie a cotone e circa l’80 per cento di questo è in fase di Bollgard II, contenente i due geni (1AC Cry Cry 2 e Ab) impilati e conferendo al nuovo cotone Bt con un livello molto più elevato di tolleranza dei parassiti.
• India è ora al 4 ° posto mondiale nella superficie coltivata a colture Ogm (James, 2013).
Un confronto delle statistiche sui vari aspetti dello sviluppo del cotone Bt e le prestazioni tra il 2002 e il 2013 illustra l’imponente contributo del cotone Bt allo scenario di cotone indiano (James, 2013; Brookes e Barfoot, 2014):
a) un solo evento genetico nel 2002 e sei eventi impilati nel 2013;
b) Una sola società sementiera in via di sviluppo nel 2002, più di 40 aziende nel 2013;
c) Tre ibridi nel 2002 e oltre 1.095 nel 2013;
d) C’è stato un forte calo l’uso degli insetticidi, in coincidenza con l’adozione su larga scala di cotone Bt, da 5.748 tonnellate di principi attivi in 2001 a 222 tonnellate con conseguente risparmio di circa135 milioni di dollari. Nel 2001, il 46 per cento dei pesticidi usati in India è stata spruzzata su cotone mentre era 17,2 per cento nel 2012 (Mayee e Choudhury, 2013);
• per ettaro le rese medie di cotone, prima perennemente in calo, sono passate da circa 308 kg per ettaro nel 2001-02 a 550 kg in 2013-14; la produzione di cotone è passato da 13,6 milioni di balle (balla = 170 Kg) nel 2002-03 e 37 milioni di balle nel 2013-14;
• il cotone Bt ha notevolmente contribuito alla trasformazione di India da un importatore di cotone di un esportatore. India ha importato 4,25 milioni di tonnellate di cotone nel 2001 e ha esportato 1,25 milioni di tonnellate nel 2011-12;
• l’India è stato stimato avere una maggiore reddito agricolo dal cotone Bt, 14,6 miliardi di dollari in 11 anni periodo dal 2002 al 2012, e 2,1 miliardi di dollari nel solo 2012 (Brookes e Barfoot, 2014).
• Il cotone Bt in India non è più una questione aperta, è assodato che ha enormemente beneficiato sia gli agricoltori che il paese è stato sottolineato da una serie di indagini (Bury, 2013; James, 2013; Mayee, e Choudhary, 2013; Chandrasekhara Rao, 2014).
• Ad ogni questione sollevata contro il cotone Bt è stato risposto (Manjunath, 2011). La falsa attribuzione di suicidi dei contadini a BT cattivi raccolti di cotone è stata anche ripudiata
(Gruère, et al, 2008;. Sheridan, 2009; Gruère e Sengupta, 2011; Bury, 2013). Tuttavia, ogni
nuovo evento di cotone Bt deve passare attraverso il processo di regolazione biosicurezza che coinvolge prove sul campo.
• Seppure con questi dati obiettivi ancora tutti gli altri attivisti anti OGM urlano che il cotone Bt ha fallito causando immensa miseria agli agricoltori.
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Fonte http://www.plantbiotechnology.org.in/Genetically%20Engineered%20Crops%20in%20India.pdf